ASILI NIDO:UNO SCIOPERO UTILE ED IMPORTANTE

Bologna -

 Lo sciopero di venerdì 15 giugno è stato un successo sia per l’alta partecipazione sia per i risultati della manifestazione e dell’iniziativa in consiglio comunale che fra l’altro hanno avuto molto risalto sulla stampa e nelle tv locali.

 

  • Lo sciopero e la mobilitazione (manifestazione fino sotto casa di Prodi e pacifica “invasione” del consiglio comunale) hanno reso chiaro a tutti, anche a settori importanti della maggioranza di governo della nostra città, i danni che la sperimentazione ha provocato negli asili nido ed allo stesso tempo ha messo a nudo la grande difficoltà in cui si trovano coloro che continuano a sostenerne la validità.

 

  • Il primo risultato concreto è stato quello di avere obbligato l’amministrazione a riaprire il confronto che dovrebbe ripartire già nei prossimi giorni.

 

  • La giornata di venerdì è la dimostrazione che, attraverso la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori , la battaglia contro la sperimentazione e la deleteria politica dell’assessorato all’istruzione, si può vincere!

 

 

LO SCIOPERO

 

L’adesione è stata molto alta (circa l’80%) nonostante il boicottaggio da parte delle altre organizzazioni sindacali e le pressioni subite da diverse lavoratrici da parte di alcuni pedagogisti, fino ad arrivare alle minacce da parte di un consigliere di Qre.

 

Lo sciopero convocato contro la inutile follia della “sperimentazione” tanto cara all’assessore Virgilio, ha assunto il carattere più complessivo di difesa e di rilancio del nido comunale a gestione diretta che questa giunta, sta mettendo in seria discussione attraverso un sistema di concorrenza verso il basso con i nidi privati e/o gestiti dalle cooperative ecc...

 

 

LA MANIFESTAZIONE

 

La decisione di trasformare il presidio programmato sotto Palazzo d’Accursio in una manifestazione fino sotto casa di Prodi ci ha permesso di dare una grande visibilità ai motivi della protesta e allo stesso tempo di rappresentare simbolicamente il fatto che i nidi del Comune di Bologna e il progetto pedagogico devono tornare ad essere il fiore all’occhiello dei servizi cittadini ed un modello di riferimento per tutto il Paese.

 

In questo senso la politica di taglio delle risorse economiche e di ridimensionamento della qualità del servizio portata avanti dall’amministrazione comunale è una vera e propria follia.

Follia di cui fra l’altro si conoscono solo le intenzioni generiche in quanto l’assessore, ad oggi, non è nemmeno riuscita a quantificare il “risparmio ottenuto” con la sperimentazione.

 

LA PRESENZA IN CONSIGLIO COMUNALE

La decisione infine di “trasferire” il presidio dalla piazza all’interno del consiglio comunale dove l’assessore avrebbe dovuto rispondere ad una domanda d’attualità fatta da un consigliere della Margherita proprio sulla sperimentazione, ci ha permesso di interloquire con i consiglieri comunali, diversi dei quali ci hanno espresso

 

 

solidarietà ed adesione alle motivazioni dello sciopero ed ha obbligato la giunta, tramite l’assessore Mancuso, ad ascoltare direttamente la voce di chi nei nidi ci lavora da anni!

Il fatto che l’assessore Virgilio non si sia presentata in consiglio comunale per rispondere alla domanda sulla sperimentazione o come riportano alcune cronache giornalistiche sia “scappata via” prima che arrivassero le lavoratrici, si commenta da sé!

 

LA RIAPERTURA DEL CONFRONTO

Come abbiamo dichiarato pubblicamente durante l’incontro con l’assessore Mancuso, accogliamo positivamente la decisione di riaprire il confronto ma l’amministrazione deve abbandonare la sperimentazione

ed ogni ipotesi di “fare cassa” con i nidi.

 

Ogni eventuale ipotesi di accordo non può avvenire quando i lavoratori sono in ferie e i bambini a casa e deve essere sottoposta al giudizio delle lavoratrici e dei lavoratori del settore.

In questo senso, a fronte di un possibile accordo che soppianti o superi la sperimentazione, abbiamo già dichiarato che come RdB faremo un referendum (istituto previsto dal contratto) fra i lavoratori della categoria con carattere vincolante.

 

Al confronto, che su richiesta di cgil, cisl e uil, si terrà su tavoli separati (da una parte RdB dall’altra gli altri sindacati), parteciperanno anche lavoratrici che hanno condiviso il percorso di lotta portato avanti fin qui.

 

Cercheremo come sempre di dare la massima informazione sull’andamento della discussione nei tempi più brevi possibili.

In questo senso, per facilitare il lavoro d’informazione, invitiamo quei nidi che ancor non hanno indicato un proprio referente a comunicarcelo il prima possibile.

 

GLI ALTRI SINDACATI

Per quanto riguarda le altre organizzazioni sindacali siamo di fronte ad un vero e proprio teatrino messo in campo da chi soffre della “sindrome del governo amico”.

Una vera e propria malattia che impedisce in sede nazionale quanto in sede locale un’opposizione vera e quindi il ricorso allo sciopero per contrastare le politiche portate avanti appunto da un governo considerato amico.

 

Hanno difeso e mantenuto la firma dell’accordo del luglio 2005 fino a quando non era più possibile fare altrimenti.

Hanno ritirato la firma solo dopo la nostra dichiarazione di sciopero!

 

Hanno prima rifiutato il nostro appello a scioperare unitariamente, al di là delle differenze di posizione (basti pensare che la cisl difende i processi di privatizzazione e di finanziamento ai privati) poi hanno fatto di tutto perché lo sciopero di venerdì non riuscisse dichiarando a destra e a manca che era “inutile”.

 

Hanno chiesto tavoli di trattativa separati ed il giorno prima dello sciopero la cgil ha dichiarato che il merito della riapertura del confronto era suo (sich!) e che serviva una conferenza di programma “per modernizzare il modello dei nidi vecchio di trenta anni”

 

Noi crediamo invece che oggi più che mai sia necessario difendere quel modello pedagogico che per decenni ci ha fatto eccellere in tutto il Paese e non solo.

Crediamo che dietro l’idea di modernizzare i nidi fino ad oggi si siano nascosti tentativi di ridimensionamento ed in qualche caso di smantellamento degli stessi.

Si tratta forse di modernità sostituire i nidi con gli assegni famigliari, con i cosiddetti servizi integrativi che assomigliano molto al badandato di vecchia memoria, con il finanziamento ai nidi privati, con la gestione al risparmio delle cooperative, o infine con i nonni?

 

L’ASSESSORE VIRGILIO

Dopo lo sciopero di venerdì scorso è ormai sotto gli occhi di tutti che esiste un problema serio di gestione dei rapporti fra l’assessore e le lavoratrici e fra l’assessore e le organizzazioni sindacali che se non risolto rischia di rendere impossibile qualsiasi dialogo proficuo con l’amministrazione comunale.

Abbiamo denunciato questa grave situazione durante l’incontro con Mancuso e abbiamo chiesto che della questione si faccia carico l’intera giunta.

 

Come è possibile discutere nel merito delle questioni con chi non ascolta, non si presenta, non ha mai presentato uno straccio di programma sui servizi educativi e scolastici, privilegia la propaganda attraverso i quotidiani e prescinde dalla volontà di chi i servizi li gestisce quotidianamente ?

 

C’è da interrogarsi su come sia possibile che chi si rappresenta pubblicamente come difensore dei servizi pubblici, nel concreto abbia aumentato i finanziamenti alle scuole private, tagliato risorse ai nidi pubblici e portato avanti complessivamente una politica disastrosa per i servizi scolastici ed educativi della nostra città.

 

Questa vera e propria mistificazione, è possibile grazie anche alle conseguenze della “sindrome da governo amico” di cui abbiamo detto prima.

Infatti con la giunta Guazzaloca molti di coloro che oggi continuano a difendere l’operato dell’assessore, erano disponibili a scendere in piazza e a “chiedere la testa” dell’assessore all’istruzione per molto meno.

 

Da sottolineare che la sera dello sciopero l’assessore, dopo avere dato i numeri sull’adesione allo sciopero in un maldestro tentativo di ridimensionarne la portata, ha inviato una lunga lettera ai quotidiani con la quale continua a difendere la sperimentazione con le solite trite e ritrite argomentazioni (per chi non tiene al proprio fegato ed intende leggerla integralmente, ce ne può fare richiesta e la spediremo).

 

Non c’è che dire: un bell’inizio per la riapertura del confronto!!!!

 

LA MOBILITAZIONE NON SI FERMA !!

 

Andremo al confronto con l’amministrazione con la consapevolezza che la mobilitazione si può fermare solo quando sarà ottenuto il risultato del ritiro delle regole che stanno alla base della sperimentazione e per questo stiamo ragionando sulle modalità con cui proseguire la mobilitazione.

Ogni suggerimento è ben accetto!