TRASPORTI IL 15 GENNAIO CONTRO IL JOBS ACT E I LICENZIAMENTI COLLETTIVI CONTRO LO SMANTELLAMENTO DEI SERVIZI PUBBLICI PER LA DIFESA DEL SERVIZIO PUBBLICO E DELLO STATO SOCIALE

Alla nuova Giunta e al nuovo Assessore ai Trasporti

 

ribadiremo il no alla privatizzazione del trasporto pubblico

 

 

Bologna -

Per ogni tonnellata di carico trasportato e per ogni chilometro percorso su rotaia nell’atmosfera vanno mediamente 29 grammi di CO2. Per ogni merce circolante su strada, invece, le emissioni ammontano a 81 grammi, quasi il triplo. Basterebbe questo semplice dato, che puntualmente ci viene snocciolato dopo l'ennesimo disastro ambientale, per convincersi della necessità di investire e rilanciare il trasporto pubblico ferroviario.

Assistiamo, al contrario, alla dismissione, da parte del gruppo FSI, della Cargo, la società che gestisce il trasporto merci, mentre nel trasporto passeggeri prevale la privatizzazione. L'alta velocità che tutti i giorni trasporta 40mila passeggeri e a cui vengono dedicate ingenti risorse economiche; dall'altro il trasporto regionale, utilizzato giornalmente da circa 3milioni di pendolari costretti a viaggiare in vetture sovraffollate, vetuste e sporche, manutenzione a dir poco insufficiente, ritardi e soppressioni, carenze di personale.

La cultura dei profitti, dell'abbattimento dei diritti e della sicurezza ha prodotto anche una  impressionante serie di omicidi sul lavoro. La  manovra economica del Governo Renzi a marzo passerà al vaglio della commissione europea. In tale occasione il governo intende portare sul piatto la  privatizzazione del gruppo FS, la più grande azienda pubblica, costruita coi soldi dei lavoratori. 

La Regione Emilia Romagna, con la messa a gara del trasporto ferroviario regionale, asseconda questo processo che avrà conseguenze negative per i lavoratori del settore attraverso l'abbattimento dei diritti  ma anche per l'utenza che vedrà peggiorare ulteriormente il servizio. Già oggi nella nostra regione mentre aumentano i pendolari si assiste al taglio del servizio e all'aumento delle tariffe. Neanche un centesimo dei fondi strutturali europei è stato destinato al trasporto pendolare, mentre si destinano risorse economiche per finanziare e realizzare le grandi opere, utili solo a foraggiare i signori del cemento e dell'asfalto.

Alla regione Emilia Romagna chiediamo un vero cambio di passo: no al people mover, alla realizzazione dell'autostrada Cispadana e del Passante nord, destinando le risorse economiche  così risparmiate  all'acquisto di nuovi treni per i pendolari e al  potenziamento dell'infrastruttura, in quest'ottica non è più rinviabile il raddoppio della linea ferroviaria Porrettana.  Una ferrovia sicura ed efficiente, treni non affollati, puliti e puntuali, stazioni non abbandonate richiedono forti investimenti, capacità e direzione gestionale da parte dello stato perché il sistema dei trasporti è bene primario di una società civile. Per questo ci opponiamo alla frammentazione del gruppo FS e alla privatizzazione del trasporto pubblico.

Giovedì 15 Gennaio alle 15:00, invitiamo tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori a partecipare alla manifestazione contro il Jobs Act, i licenziamenti collettivi, la difesa del Servizio Pubblico e dello Stato Sociale.