Bologna: no alla censura di guerra in ateneo. Conferenza stampa mercoledì 28 febbraio alle ore 13:00 in via Zamboni 33

Bologna -

Lo scorso 22 febbraio, il Magnifico Rettore dell'Università di Bologna, Giovanni Molari, ha dichiarato di avere negato l'autorizzazione per l’iniziativa svoltasi nel nostro Ateneo in presenza di Omar Barghouti, co-fondatore di BDS, accademico e autore palestinese. Nonostante le procedure in regola, il Rettore sostiene di non aver autorizzato l'incontro e, a questo punto, non si comprende per quali ragioni avrebbe dovuto essere negato: per ragioni di opportunità politica?

La governance di Unibo prosegue con la criminalizzazione del dissenso e di chi lotta per il boicottaggio accademico, applicando così una censura filoisraeliana, che prova a mettere a tacere chiunque si mobiliti contro l'azione del governo sionista d'Israele e di istituzioni ed imprese del comparto militare industriale – con le quali la nostra Università intrattiene rapporti di collaborazione.

Ma il Rettore non si è limitato a fare ciò: ha anche minacciato velatamente l’iniziativa del 27 febbraio, (chiamata da professori, personale tecnico amministrativo e studenti) per costruire un incontro che esamini il ruolo che il nostro Ateneo ha rispetto al genocidio in atto in Palestina e alla guerra in corso. Si chiudono così le porte in faccia alle trattative che in questo mese sono intercorse tra la governance ed i membri della comunità accademica che si sono mobilitati per la Palestina al fine di organizzare un momento di discussione pubblica sulle azioni che dovrebbe intraprendere l'Ateneo di fronte alla guerra ed al genocidio in Palestina.

Riteniamo che le istituzioni universitarie non debbano uniformarsi al clima di censura che il governo sta imponendo attraverso i media (vedi il caso lampante della Rai) ed anche silenziando e criminalizzando il dissenso con repressione e manganelli (si vedano i casi di Firenze, Pisa, Napoli, etc.). In qualità di componente fondamentale della comunità accademica, sia come studenti che come rappresentanti del personale, dichiariamo la nostra totale contrarietà alla linea intrapresa dal Rettore ed esigiamo che l'Università esca dall'ignavia nella quale è sprofondata e che restituisca gli spazi di dibattito alla comunità accademica, oltre ad esprimere un impegno concreto dall'alto del suo ruolo di istituzione pubblica del sapere per il progresso della società civile.

Vogliamo scongiurare il rischio che il silenzio della nostra Università possa avallare e giustificare le politiche belliciste del Governo, a capo della missione navale lanciata dall'UE nel Mar Rosso contro lo Yemen, che rappresenta lo scenario di guerra nelle retrovie del conflitto israelo-palestinese.

Per sfondare il muro della censura di guerra, per contrastare le posizioni espresse dal Magnifico Rettore Molari, chiamiamo una conferenza stampa a Bologna per mercoledì 28 febbraio alle ore 13:00 in via Zamboni 33.

USB Università Bologna

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