INPS: VOGLIONO TAGLIARCI LO STIPENDIO, DISGUSTOSO ATTACCO AI DIPENDENTI PUBBLICI

Bologna -

Come era prevedibile in un momento di crisi sociale non poteva mancare chi cerca di scaricare sui dipendenti pubblici il costo della crisi prodotta dal virus e dal sistema della mercificazione capitalista che lo ha veicolato.

Assistiamo così al penoso spettacolo di personaggi più o meno noti che chiedono a gran voce di tagliare, chi il 25%, chi il 10/15% dello stipendio dei dipendenti pubblici colpevoli, a loro dire, di essere dei privilegiati.

Mentre imprenditori, finanzieri e politici di riferimento della destra liberista, si stracciano le vesti contro l’ipotesi, peraltro inesistente, su presunte patrimoniali che però farebbero pagare chi è più ricco, ecco che sbuca una patrimoniale all’incontrario.

Detto fatto. Subito una parlamentare di Forza Italia pochi giorni fa ha preso alla lettera la cosa e ha cercato di far passare un emendamento al DPCM del governo per tagliare lo stipendio dei dipendenti pubblici dal 3 al 7%. L’emendamento, per ora, è stato bocciato ma state sicuri che altri personaggi, imprenditori, politici, giornalisti televisivi della stessa area ideologica, da sempre nemici dei lavoratori pubblici e privati, proporranno ancora simili porcherie.

La canea fascio populista e capitalista che vuole far pagare la crisi ai lavoratori si è messa in moto. Non bastava al padronato di aver messo a repentaglio la salute e la vita dei lavoratori facendoli lavorare in piena pandemia, adesso bisogna che chi ancora non è stato rovinato dalla crisi venga impoverito deliberatamente rubandogli una parte dello stipendio.

L’importante è non toccare i loro profitti lucrati in anni e anni di sfruttamento e ricatto nei confronti dei loro salariati.

Si vuole che tutti gli italiani contribuiscano a superare la crisi economica?

I lavoratori dipendenti sono gli ultimi che devono essere chiamati a pagare qualcosa.

Incomincino a pagare quelli che non hanno mai pagato niente e solo preso! Si Incominci a far pagare i grandi capitalisti e le banche, restituendo i miliardi e miliardi di contributi versati loro dallo Stato negli ultimi 20 anni! Si chiedano i soldi agli evasori fiscali e ai palazzinari che spesso i governi liberisti hanno graziato con condoni vergognosi invece di mandarli in galera come si meritano. Si chieda prima un sacrificio a chi guadagna centinaia di migliaia di euro l’anno, grandi manager e parlamentari compresi, non a lavoratori che hanno stipendi medi che si aggirano sui 20/28 mila euro l’anno.

Solo dopo si potrà chiedere qualcosa al resto degli italiani. Ma non c’è ne sarà bisogno, perché con le centinaia di miliardi che verrebbero raccolti dai veri ricchi si potrà ricostruire non solo l’Italia ma l’Europa intera!

 

 

Coordinamento USB Inps Emilia - Romagna