USB: RACKET DEI FUNERALI E INCHIESTA MONDO SEPOLTO, QUELLO CHE NON EMERGE UN SERVIZIO ESSENZIALE DATO IN PASTO AGLI APPETITI DEI PRIVATI

Bologna -

 

 

Quanto sta emergendo a Bologna in merito all'inchiesta “Mondo sepolto” sul racket dei funerali è solo la punta di un iceberg. Il sistema andava avanti da anni in assenza di controlli da parte delle istituzioni. Un’assenza che ha permesso ad aziende di pompe funebri di accaparrarsi il mercato dei servizi funerari, in cui le vittime da spennare sono le famiglie che devono affrontare le spese di un funerale.

 

Quello che non emerge dall’inchiesta e dalle varie prese di posizione è l’origine di questo sistema predatorio: la privatizzazione del Servizio Cimiteriale del Comune di Bologna: prima della privatizzazione, il Comune di Bologna forniva un servizio trasparente con costi calmierati. È questa privatizzazione che ha permesso il sistema scandaloso che sta emergendo.

 

Al di là delle responsabilità penali oggetto dell’inchiesta, è nostro dovere sottolineare le pesanti responsabilità politiche delle Giunte comunali per aver dato in pasto ai privati questo servizio. In particolare, è responsabilità della prima Giunta Merola la messa a gara della gestione delle attività cimiteriali con la costituzione di “Bologna Servizi Cimiteriali srl” con un cartello di soci privati. Mentre in capo al Comune di Bologna rimaneva solo il servizio di Polizia Mortuaria che, guarda un po’, non produce profitti.

 

Un servizio utile ed essenziale diventato una vera e propria speculazione ai danni dei cittadini: un’azienda partecipata dal Comune ma dove facevano da padroni i privati, con lo stesso amministratore delegato che risulta essere diretta espressione del mercato delle pompe funebri.

 

Chi doveva vigilare ha vigilato? in primis l’amministrazione comunale ma anche, per le rispettive competenze, la Regione e le Aziende sanitarie? Non crediamo si tratti di un banale malfunzionamento di un sistema, o solo di qualche mela marcia, ma di un modello da rifiutare totalmente.

 

Va preso atto che la privatizzazione è stata un errore. L'unica cosa che il Comune è chiamato a fare è l'immediata reinternalizzazione del servizio e dei lavoratori esternalizzati, attraverso un piano assunzioni che permetta la gestione diretta del servizio e che garantisca ai cittadini tariffe e prezzi calmierati.