Autoferrotranvieri - Un contratto di cartapesta - IL NO DEI LAVORATORI

Bologna -

Comunicato Stampa

 

CGIL, CISL, UIL, FAISA, UGL gridano vittoria perché un risicato 52% degli autoferrotranvieri in Emilia Romagna avrebbe approvato il contratto nazionale firmato da loro il 28 novembre scorso.

 

Si tratta invece di una vittoria di Pirro in quanto, è stato sonoramente bocciato dai lavoratori di Bologna e non solo, i quali al referendum hanno votato NO come indicato da USB lavoro privato.

 

Dove i lavoratori sono riusciti ad avere informazioni dettagliate e ad approfondire la discussione sui reali contenuti dell’accordo nazionale, hanno potuto constatare che si trattava di un peggioramento enorme delle già difficili condizioni di lavoro. Così è stato dove c’è la presenza di USB.

 

Dopo 8 anni di vacanza contrattuale gli aumenti previsti sono pari ad un caffè al giorno.

 

L’orario di lavoro settimanale degli autoferrotranvieri diventerebbe iper flessibile con la possibilità da parte delle aziende di obbligare a proprio piacimento, da un minimo di 27 ore fino ad un massimo di 50 i lavoratori.

 

Prevede anche l’obbligo di una ora settimanale di straordinario e soprattutto l’istituzione di un fondo bilaterale con il quale il sindacato affiancherebbe l’azienda invece di contestarla, per gestire direttamente licenziamenti ed esuberi.

 

Questi sono solo alcuni degli istituti contenuti nel contratto nazionale bocciato a Bologna.

 

Bologna 592 NO e 564 Si

 

Modena 238 NO e 121 Si

 

Reggio Emilia 308 NO e 175 Si

 

Parma 215 NO e 175 Si

 

Rimini 208 NO e 142 Si

 

Questi dati devono far riflettere sulla situazione precaria del trasporto pubblico locale dove gli attacchi ripetuti alla categoria sia dalle normative che dalle scelte economiche, con i continui tagli al settore, fanno prevalere sempre il fattore economico a quello umano.