A PROPOSITO DEL BINARIO 8 !

Bologna -

Apprendiamo dagli organi di stampa delle rimostranze che il sindacato di polizia manifesta nei confronti di un dramma che noi viviamo quotidianamente.
Bologna, come giustamente detto nel comunicato, è uno degli snodi principali nel percorso di tutte le persone che, fuggendo dalle guerre, vogliono provare a ricostruirsi una vita in Europa. Molte di queste non vogliono trattenersi in Italia e tentano, comprensibilmente, di eludere la violenza assurda e disumana che gli impone la convenzione di Dublino nella sua terza modifica.
Le loro ragioni sono comprensibili: la prima risiede nel fatto che sono consapevoli delle condizioni  miserrime che incontreranno se si affidano al sistema di protezione italiano e, nello specifico, bolognese:. Dopo il solito periodo nei centri istituzionali vengono abbandonati per strada come bestie, senza casa, senza mezzi di sostentamento, e con documenti approssimativi. Le risorse stanziate per le loro finiscono in massima parte ad ingrassare il ben noto carrozzone di cooperative legate al PD senza produrre alcun risultato tangibile in termini di integrazione e autonomia. Infinite volte abbiamo denunciato questa situazione avanzando nel contempo proposte di forme nuove di gestione dell'accoglienza di provata efficacia (ex scuole Merlani) e non è il caso di tornare sull'argomento.
La seconda, comprensibile e riconducibile al più semplice buonsenso, è dovuta al fatto che, come tutti i migranti, cercano di mettere a valore i loro legami parentali, etnici  amicali e le prossimità linguistiche.Questo punto è centrale e consentirebbe, se adeguatamente valorizzato, di ammortare notevolmente i costi pubblici di gestione dell' accoglienza.
In Italia, come in Ungheria, Grecia, Serbia, Croazia tutto dipende dalle stesse scelte criminali che sostengono e facilitano le nuove forme di creazione di profitto a discapito dei bisogni delle persone che, a parole, tutti riconoscono come intoccabili.
Cosa succede a Bologna?
L' hub di via Mattei (ex cie) è una delle mete degli autobus che arrivano dalle zone di sbarco. Su questi autobus, oltre a chi accetta di chiedere protezione in Italia, vi sono quelli che (e sono ormai la maggioranza) hanno già deciso di continuare verso il nord Europa per le ragioni già esposte. Sono persone che hanno affrontato viaggi lunghissimi ( a volte di anni) e pericolosi e che portano sul corpo i segni di questi viaggi. Persone sbarcate in Italia da pochissimi giorni.
Via mattei, dopo aver verificato la loro indisponibilità a farsi identificare, avergli fatto una doccia e avergli consegnato un unico kit di vestiario li mette fuori dopo pochissimo tempo con un documento che li avvisa che a loro carico è gia stato aperto un procedimento e che devono abbandonare il territorio italiano.
Lo scopo di queste persone è uno solo: continuare il viaggio il più presto possibile ma spesso non hanno soldi o sono in condizioni fisiche estremamente precarie. La loro condizione di ovvia fragilità ha fatto si che, a Bologna stia proliferando un sistema mafioso di "passeurs". Molti di loro (oltre 150 nell'ultimo mese), non erano in condizioni di dirigersi immediatamente verso la stazione e, attraverso diversi canali, sono stati accolti da noi presso il C.A.A. " Lampedusa" (ex clinica Beretta). Le loro condizioni fisiche sono terribili e spesso devono ricorrere alle cure ospedaliere. Appena possono poi, riprendono il viaggio.
Migliaia di persone transitano per Bologna in una situazione al di fuori di qualsiasi controllo. Un disagio enorme al quale, come sempre, solo le forme di organizzazione dal basso e le occupazioni, danno parziale risposta.
Abbiamo denunciato questa situazione anche col corteo di sabato scorso e questa è la vera ragione per cui abbiamo aderito alla manifestazione sulla libertà di dimora (al di là delle ridicole insinuazioni di qualche giornalista che riconduceva la nostra presenza a fini elettorali) e continuiamo a denunciare oggi una situazione esplosiva che solo con l'abolizione della Dublino III e con il riconoscimento del diritto a circolare liberamente per il territorio europeo e alla libera scelta della dimora  può essere risolta.
Non entriamo in merito alle ultime decisioni prese in materia dalla U. E. Le cifre (ridicole rispetto alle dimensioni dei problemi) che sbandierano ai quattro venti celano soltanto la ferma volontà di continuare nel processo di ristrutturazione capitalistica che continua a causare guerre, morti e sofferenze indicibili.

Giorgio Simbola

C.I.S.P.M. Bologna