Adesione totale allo sciopero CUB dei lavoratori dell'aeroporto Marconi.

Già saltati 35 voli.

Bologna -

La partecipazione dei lavoratori dell’aeroporto Marconi di Bologna allo sciopero indetto dalla CUB Trasporti è pressoché totale.

L’aeroporto è deserto e ai 35 voli cancellati,se ne aggiungeranno altri nell’arco della serata essendolo lo sciopero della durata di 24 ore.

 

La partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori allo sciopero è la dimostrazione concreta di quanto siano sentiti e gravi i problemi da tempo sollevati dalla CUB e di quanto sia condivisa la piattaforma dello sciopero:

1.      Per la difesa dei lavoratori in appalto

2.      Per il rinnovo degli integrativi scaduti

3.      Per la democrazia sindacale (la CUB  pur essendo il sindacato maggiormente rappresentativo viene escluso da parte della dirigenza Marconi, da qualsiasi confronto e non vengono riconosciuti i più elementari diritti sindacali quali l’assemblea ecc…)

4.      Per il “contratto unico“ da applicare a tutti i lavoratori che operano all’aeroporto

 

Da oggi nessun politico che governa in Regione,in Provincia e in Comune può fare finta che questa dirigenza sia in grado di gestire una realtà così economicamente e socialmente rilevante come l’aeroporto con il consenso di chi quest’attività la fa funzionare materialmente ogni giorno: le lavoratrici e i  lavoratori.

 

Questa dirigenza continua a scaricare sulle spalle di chi lavora i costi di una gestione scellerata. Lo fa con gli appalti al massimo ribasso, con l’arroganza dei gestori nei confronti dei propri dipendenti, con lo spezzettamento salariale dei dipendenti delle aziende che operano all’interno dell’aeroporto, ecc…

 

Ciò che è peggio poi, è che chi governa il territorio si permette di utilizzare a fine elettorali un piano industriale fumoso e per molti versi ridicolo che scarica sui lavoratori oltre ai costi  della mal gestione i rischi d’impresa!

Basti pensare che vogliono vendere Marconi Handling senza tutele; senza nessuna clausola sociale che ne preservi il posto di lavoro.

 

Non aspetteremo in silenzio che  accada ciò che in grande è già avvenuto in Alitalia, ai lavoratri della quale va la nostra totale solidarietà.

Non accetteremo che a rimetterci a causa dell’insipienza della classe dirigente del Marconi e della propaganda elettorale di questo o di quel politico, siano i lavoratori e i cittadini.

 

                                                                               

 

                                                                                P. RdB/CUB Massimo Betti