Agenzie Fiscali: Nuove "vittime sacrificali" sull'altare della spending review?

Bologna -

Da diverse settimane si aggira tra i corridoi della DP di Bologna la voce della prossima chiusura (l’ennesima!) di una sede, stavolta quella di via Larga, mentre nel contempo i lavoratori potenzialmente interessati si domandano quanto ci sia di vero e dove andrebbero a finire. Al fine quindi di fare un po’ di luce nella nebbia, esponiamo quali sono gli elementi certi, che possono in qualche modo condizionare decisioni ed eventi conseguenti.

Una legge recentemente approvata - il DL 66/2014 (*) - prevede che entro il 30 giugno l’Agenzia deve presentare un piano al Demanio per dire come intende risparmiare in tema di locazione e manutenzione degli immobili. Se il piano presentato va bene, il Demanio comunica al MEF l’importo per locazioni passive da ridurre nel bilancio. Se invece il piano non va bene o non venisse presentato…il Demanio comunica al MEF l’importo da tagliare fondi per l’acquisto di beni e servizi all’Agenzia (della serie: se non tagli te le spese, ti tagliamo noi i fondi….facile, no?).

Ci è poi stato ufficialmente comunicato - per bocca del Direttore Regionale - che l’Agenzia sta preparando il piano da presentare al Demanio, piano che intuiamo non riguarderebbe solo la città di Bologna ma tutta la regione, e nel quale si potrebbero quindi disporre chiusure (Fidenza sarà la prossima vittima sacrificale sull’altare della spending review, questo è abbastanza certo) o trasferimenti di sedi riguardanti qualsiasi ufficio della regione.

Per venire al tema dell’ipotetica chiusura della sede bolognese di via Larga e all’eventuale trasferimento nella sede di uno stabile demaniale (quindi quello di piazza Malpighi?), ad oggi non c’è quindi nulla di certo. Visti però i contenuti ricattatori della legge e gli obblighi stringenti posti in capo all’Agenzia, ogni lavoratore (e non solo della sede di via Larga!) può immaginare i potenziali scenari che potrebbero aprirsi a breve.

Questa continua e frenetica rincorsa al ribasso e al risparmio di spesa, è direttamente “figlia” della spending review e delle politiche di austerity volute da tutti i governi - di tutti i colori - degli ultimi anni, ed ha già avuto pesanti ricadute sui lavoratori (ricordiamo le recenti chiusure di svariati Uffici Territoriali e la riduzione delle sedi sul territorio bolognese, con conseguente deportazione del personale) e sui cittadini (per l’abbandono del territorio ed il contemporaneo venir meno dei servizi al cittadino e dei presidi di legalità rappresentati dall’Agenzia).

Come USB ci siamo sempre opposti a questa miope politica di arretramento dei servizi e di abbandono del territorio, e l’insistere nel continuare a seguire questa strada, lungo la spirale negativa di smantellamento della Pubblica Amministrazione (fatta, oltre che di chiusure di uffici, anche di blocco dei contratti e blocco delle assunzioni!), non potrà che produrre risultati negativi per tutti, lavoratori e cittadini.

USB PUBLICO IMPIEGO EMILIA ROMAGNA