Al via le prove Invalsi: parte la protesta

Bologna -

 

Dal 10 al 13 maggio in tutte le scuole si somministreranno i test Invalsi. Il MIUR ha tentato fino all'ultimo di spacciare le prove come un'attività obbligatoria per gli insegnanti, ma inutilmente. Negli ultimi mesi nella nostra regione si sono susseguite delibere di collegi dei docenti che hanno rifiutato le prove e in questi giorni centinaia di insegnanti stanno presentando atti di rifiuto individuale. Alla base della protesta sussistono tre ragioni: 1) si tratta di uno strumento superato e che ha già fallito nei paesi anglossassoni in cui è stato introdotto anni fa; 2) tutto il sistema si basa sull'imposizione ai docenti di scelte non condivise e lavoro extra da svolgere gratuitamente, proprio mentre i contratti sono bloccati e i lavoratori vedono diminuire il proprio salario di giorno in giorno; 3) i risultati verranno utilizzati per “schedare” le scuole in modo da orientare i finanziamenti verso i dirigenti degli istituti meglio classificati che dovranno poi procedere alla valutazione del personale per premiare i soliti tirapiedi.

 

Il tutto avviene senza progettazione, senza informazione alle famiglie (nonostante sia prevista la somministrazione di un questionario che tocca i dati sensibili degli alunni) e distogliendo le classi dalle normali attività e dal perseguimento degli obiettivi d'apprendimento.

 

Nell'opporsi ai test Invalsi, gli insegnanti si sono coraggiosamente scontrati con l'arroganza di dirigenti complici e non rispettosi della normativa (pochi di essi però si sono assunti la responsabilità di emanare ordini scritti) e con l'azione incessante di “pompieraggio” portata avanti dai sindacati complici che, a parole, affermavano la non obbligatorietà dei test, ma nei fatti scoraggiavano i già impauriti insegnanti.

 

Questo atto di disobbedienza diffusa ha scatenato le ire dell'amministrazione e ciò ci convince della necessità e dell'efficacia della nostra lotta contro l'introduzione del merito targato Brunetta, ulteriore passo verso la privatizzazione della scuola.

 

L'USB Scuola sta appoggiando la mobilitazione e ha indetto per Mercoledì 11 maggio, dalle ore 17, presso la sede della regione Emilia Romagna, un'assemblea-presidio per valorizzare l'azione di opposizione all'Invalsi, contrastare l'ennesima ondata di tagli, rivendicare l'immediato sblocco dei contratti, contrastare il federalismo scolastico attraverso il quale si demanda alle regioni il completamento della privatizzazione della scuola.

La mobilitazione proseguirà con il convegno “Come e perchè la scuola paga la crisi economica”, in programma il 26 maggio presso la sala del Quartiere Porto in via dello Scalo.

Per giugno sono poi stati convocati lo sciopero del personale ATA e lo sciopero nei giorni degli scrutini.

 

Bologna, 10 maggio 2011 Francesco Bonfini – USB Scuola Emilia Romagna

 

Per informazioni: USB Scuola Emilia Romagna tel. 3471215548