ASSEMBLEA PUBBLICA SANITÀ E SERVIZIO SANITARIO A BOLOGNA AL TEMPO DELLA SPENDING REVIEW

Presso Circolo Katia Bertasi in via Fioravanti 22 sabato 24 MAGGIO, alle ore 10

(dietro la stazione, uscita Via Carracci. Di fianco alla nuova sede del Comune di Bologna)

 

Bologna -

 

E’ vero che stanno risparmiando ma questi risparmi non sono mirati al miglioramento dei servizi per la sanità pubblica. Risparmiano attraverso la riduzione del personale, con la dismissione di reparti e di interi ospedali, per cui è vero dire che c’è un risparmio ma, a cosa è finalizzato questo risparmio? Alla sanità pubblica? Certamente no. Gli investimenti che la sanità bolognese e regionale ha intenzione di perseguire sono finalizzati alla istituzione di “nuovi modelli” di assistenza rappresentati dalle Case della Salute e dagli Ospedali di Comunità (cd. OsCo).

Questi nuovi modelli assistenziali sono mirati esclusivamente a due obiettivi: 1) l’affidamento di ampie quote dei servizi sanitari ai privati e 2) una maggiore quota di compartecipazione degli utenti alla spesa sanitaria.

Oggi ci troviamo di fronte ad annunci di soppressione di posti letto e di accorpamenti di strutture, che interessano anche ospedali in zone disagiate, vedi i casi della chiusura della maternità a Porretta, o la previsione di chiusura dell'intero ospedale di Bazzano e, sempre ad esempio, il progressivo depotenziamento dell’ospedale di Loiano. Complessivamente si parla di trasformare 25 Ospedali della Regione da Ospedali per acuti a Ospedali di Comunità, cioè per convalescenti, con i loro nuovi e finti Pronto Soccorso "trasformati" e senza Medicina d'Urgenza.

Al contempo, per il continuo taglio di risorse e blocco del turn-over le condizioni di lavoro nella sanità bolognese sono in una fase di veloce dequalificazione, svilimento delle professionalità acquisite e peggioramento delle condizioni, con aumento dei carichi di lavoro (doppi turni, mancati riposi, restrizione o negazione di diritti contrattuali quali ferie o aspettative, disconoscimento di malattia per visite mediche, negazione di permessi e mobilità coatte del personale).

Cresce di contro la presenza delle figure dirigenziali e delle posizioni organizzative.

Ad oggi sono stati soppressi, nell'area della sanità bolognese, 400 posti letto ed è prevista, la soppressione di altri posti letto, al momento non quantificati ma che, da notizie ufficiose, possiamo stimare in ca. altri 800 posti letto.

Nelle nostre aziende cittadine, a causa del blocco del turn-over, abbiamo già, a tutt’oggi, ca. 1000 dipendenti in meno (al S. Orsola-Malpighi ne mancano 427, alla AUSL ca. 480 e all'Istituto Rizzoli 186). Situazione che non verrà minimamente migliorata dagli ultimi accordi siglati dalle rsu, da Cgil, Cisl e Uil ed altri, all’Ausl di Bologna e al S.Orsola.

E' conseguente che il deterioramento delle condizioni lavorative si ripercuota direttamente sulla quantità e qualità dei servizi erogati all'utenza e metta a repentaglio la tenuta dei servizi pubblici essenziali.

Parlano di creare i cd. OsCo, ovvero strutture intermedie tra l'Assistenza Domiciliare e l'ospedalizzazione, che accolgano i pazienti provenienti da una struttura ospedaliera per acuti o riabilitativa, ma di fronte al fenomeno frequente della riacutizzazione di patologie croniche, altro non sono che un ritorno ai vecchi “cronicari”.

Sia negli OsCo sia nelle Case della Salute che si stanno creando, soggetti professionali privati (medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti) giocheranno un ruolo decisivo nel processo di privatizzazione della sanità.

A complicare ulteriormente la vita dei pazienti e dei lavoratori va aggiunto che la Regione sta procedendo alla creazione dell’“Area Vasta Centrale” ricomprendente l’Ausl di Bologna, Imola e Ferrara. Questo significherà innanzitutto, sia per i lavoratori sia per gli utenti, percorrere grandi distanze per svolgere o ottenere la propria prestazione sanitaria. Anche questo è un invito alle famiglie a rivolgersi alla sanità privata.

Di tutto questo si parlerà all’assemblea pubblica

USB INVITA TUTTI I LAVORATORI DELLA SANITÀ E I CITTADINI CHE CREDONO NELLA SANITA’ PUBBLICA AD UN’ASSEMBLEA SABATO 24 MAGGIO