Bologna:Grande giornata di sciopero e mobilitazione contro il governo Renzi e le politiche della Troika.
Lo sciopero indetto dall’Unione Sindacale di Base ha raggiunto cifre assolute come il 90% dei treni regionali soppressi, l’80% di TPer, le decine di scuole chiuse, molte attività sospese nella sanità sia pubblica che privata, nei servizi sociali gestiti dalle cooperative, nei vigili del fuoco e in tutta la pubblica amministrazione. Anche Hera e l’Ente Fiera hanno aderito con delegazioni. Nel commercio e nelle aziende manifatturiere le difficoltà causate delle adesioni alle sciopero sono state ingenti. In sciopero anche i lavoratori aeroportuali e il settore della logistica che proseguirà la protesta fino a stanotte. Alla protesta hanno partecipato anche tutti quelli che lo sciopero non hanno la possibilità di farlo, come i disoccupati e gli attivisti del diritto all’abitare. Un corteo di oltre 2000 persone è partito da piazza XX Settembre e si è concluso sotto la sede di Confindustria costruendo l’unità dal basso tra lavoratori e lavoratrici di tutti i settori, precari, giovani, disoccupati, immigrati e pensionati. Un corteo combattivo aperto da uno striscione rivolto a Renzi e a Draghi che recitava “Licenziamoli per giusta causa” si è snodato per le strade concentrando protesta e rabbia verso le sedi di agenzie interinali, la Deutsche Bank e soprattutto la sede di CONFINDUSTRIA dove il fantoccio con la faccia di Renzi, assieme alla lettera di licenziamento per giusta causa, è stato gettato nel cortile del palazzaccio di Via San Domenico 4. Prima di abbandonare alla sua sorte il fantoccio del premier abbiamo ritenuto indispensabili altre due soste: davanti al sacrario dei partigiani in piazza Nettuno, dove abbiamo posto una corona di fiori recante la scritta “antifascisti sempre. USB” coinvolgendo nel gesto anche le nuove generazioni in modo che l’esempio a cui dovrebbero fare riferimento sia la vita di quegli uomini e non quelli rasati che hanno sfilato la scorsa settimana sotto le bandiere fasciste e col benestare di questore e sindaco. L’altra sosta dovuta, a mo’ di inchino ma senza naufragio, è stata quella davanti la casa occupata di via Irnerio dove gli studenti di “Noi restiamo” e le famiglie residenti hanno esposto uno striscione di sostegno allo sciopero. Hanno partecipato alla manifestazione tante bellissime persone con la schiena dritta e la testa alta che continueranno ad organizzare conflitto dal basso nei luoghi di lavoro e nelle strade della nostra città con l’obiettivo chiaro di cacciare Renzi e di farla finita con le politiche di macelleria sociale imposte dall’Unione Europea e dal Fondo Monetario Internazionale. Bologna 24/10/2014