Centri per l'impiego: Ho fatto un sogno...
Organizza con noi lo sciopero generale del pubblico impiego del 20 novembre
Ho sognato
che la costituzione dell'Agenzia Regionale per il Lavoro fosse l'occasione per dotare la Regione Emilia-Romagna di un servizio pubblico per il lavoro finalmente in linea con i migliori servizi per il lavoro pubblici europei[1].
Ho sognato che i Centri per l'impiego diventassero un punto di riferimento per il mercato del lavoro della mia Regione.
Un luogo dove le persone in cerca di lavoro potessero incontrare ripetutamente un operatore in grado di proporre e definire un percorso di aiuto fatto di opportunità lavorative, di formazione e di supporto alla ricerca.
Un luogo dove le imprese potessero trovare consulenza normativa gratuita ed aiuto alla ricerca di personale.
Ho sognato servizi uniformi, reali e concreti su tutto il territorio regionale.
... poi mi sono svegliato ed
Ho scoperto che l'Agenzia Regionale per il Lavoro sarà un 'contenitore' per soli dipendenti della Regione (meno di 30 persone che non hanno mai visto in faccia un disoccupato, ma che avranno la gioia di incontrare quotidianamente lo sguardo di un Direttore Generale da almeno 120.000 euro l'anno)
Ho scoperto che gli operatori che devono sostenere i disoccupati, da domani e fino al 31 dicembre 2016 continueranno ad essere dipendenti delle Province e della Città Metropolitana 'temporaneamente assegnati' ai Centri per l'Impiego, in attesa che la politica decida che fine faranno questi servizi e/o nella speranza di salvifici e improbabili servizi privati “più economici” e “più efficienti”
Ho scoperto che il Patto per il Lavoro, siglato il 20 luglio 2015 dalla Giunta della Regione Emilia-Romagna con istituzioni locali, Università, parti sociali datoriali e sindacali e il forum del terzo settore, è un documento utile per un lancio di agenzia, per un comunicato stampa e per esaltare la visibilità dei firmatari, a cui non corrisponde alcun impegno economico reale nel medio e nel lungo periodo per i Servizi Pubblici per il Lavoro.
Ho scoperto che gli operatori dei Centri per l'Impegno, come è stato in questi anni di “crisi”, avranno carichi di lavoro che non consentiranno l'erogazione di servizi dignitosi ai cittadini: un operatore di 'presa in carico' ogni 700-1.000 disoccupati potrà incontrare un utente una volta l'anno... altro che “percorso di aiuto”, “rafforzamento del sistema educazione – formazione – lavoro che possiamo definire ER dual Education” e rafforzamento dei “servizi per il lavoro quali perno di una nuova generazione di politiche attive” come si scrive pomposamente nei documenti ufficiali.
Ho scoperto che il Patto per il Lavoro firmato dalla Regione prevede risorse per 15 miliardi nei prossimi 5 anni e i dipendenti dei Centri per l'Impiego avrebbero un costo pari allo 0,23% di questa cifra (12 centesimi al giorno per disoccupato)... effettivamente troppe risorse per i servizi pubblici per il lavoro!
Ho scoperto che, anche in Emilia-Romagna, disoccupati, imprese e gli stessi operatori, sempre più in futuro dovranno 'arrangiarsi' come meglio credono e possono.
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