Conferenza d'organizzazione regionale 13 dicembre 2014

Bologna -


Sabato 13 dicembre 2014 si è svolta a Bologna, presso la sede regionale USB a Bologna in Via Finelli 13, una conferenza d'organizzazione regionale alla quale hanno partecipato oltre 70 delegati in rappresentanza delle varie province e dei vari ambiti di intervento del settore pubblico, del privato e del sociale.

Dopo l'intervento d'apertura, sono stati fatti circa 20 interventi fra i quali le presentazioni delle relazioni, sul settore privato, sul settore pubblico, sui servizi e sulla comunicazione.

Nel pomeriggio, a conclusione dell'attivo, è stato approvato il seguente documento con il quale si avvia un breve percorso riorganizzativo a livello delle singole province anche in previsione della conferenza d'organizzazione nazionale che si terrà nel mese di marzo.

 

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Il contesto politico in cui ci muoviamo è caratterizzato da una crisi economica da cui non si esce e che, anzi, si incrudisce sempre più producendo impoverimento, cancellazione dei diritti e chiusura degli spazi di democrazia. Una crisi gestita direttamente dalla Trojka ed in particolare dalla UE a cui non sembrano mai bastare le pur pesantissime “riforme” del Governo Renzi come quella del lavoro e della pubblica amministrazione e i tagli al bilancio come quelli contenuti nella Legge di stabilità.

Una gestione della crisi che sta ridisegnando gli assetti politici sociali ed istituzionali del nostro paese a favore di un sistema neo autoritario dove anche la concertazione è ormai tramontata ed è considerata un peso utile solo a perpetrare nel tempo interessi corporativi di quello stesso ceto sindacale che ha portato il mondo del lavoro in una situazione di sudditanza nei confronti degli interessi del padronato.

Una società dove ogni parvenza di welfare deve essere cancellata a favore degli interessi privati ed ogni rivendicazione collettiva deve essere ridotta a contrattazione individuale.

E' evidente che i sindacati che ormai da diversi decenni hanno disertato il terreno del conflitto sociale, non hanno alcuna possibilità di vincere lo scontro con il Governo in quanto l'orizzonte che si danno è esattamente la riproposizione di quella concertazione che ormai non ha più alcun spazio.

Anche la cgil, con la sua mobilitazione si appresta ad essere sconfitta o meglio a vendere cara la pelle prima di subire l'ultima trasformazione nell'epoca della cogestione . Epoca questa che è probabilmente appena cominciata e che troverà struttura quando sarà chiaro quale sia il modello di riferimento: quello Tedesco magari in salsa italiana con l'utilizzo degli enti bilaterali?

Non è dato sapere ma è invece sempre più evidente la necessità di una organizzazione sindacale di massa che unisca i diversi segmenti della classe, del lavoro e del non lavoro, che si ponga al contrattacco e non più solo in modo difensivo aprendo una stagione di rivendicazione e riconquista di salario e diritti attraverso l'organizzazione del conflitto.

Questo non vuole affatto dire che esistono spazi giuridici, strumenti istituzionali etc belli pronti da utilizzare, anzi. Più banalmente significa che non esistono alternative al nostro progetto e allo stesso tempo che non esistono scorciatoie da percorrere per dare vita al sindacato di classe, conflittuale e di massa.

Una delle nostre funzioni è quella di lavorare quotidianamente, con impegno e disciplina per unire ciò che il capitale ha diviso trovando percorsi condivisi e parole d'ordine generali. Pena rimanere ognuno prigioniero del proprio ambito.

Noi siamo tutti quanti immersi nelle mille questioni che coloro che rappresentiamo ci pongono davanti quotidianamente e a volte abbiamo difficoltà nel dare risposta a queste necessità, non sempre perchè non siamo attrezzati tecnicamente ma perchè è l'ambito stesso in cui ci muoviamo che non contempla la risposta che invece va trovata su un piano più generale.

Per questo al lavoro di formazione sindacale classico dobbiamo affiancare un processo di formazione più generale, più politica, che consenta ad ognuno di noi, in qualsiasi ambito lavori, di rappresentare compiutamente il progetto di cui siamo portatori e dare le risposte vere ai problemi che si incontrano, anche quando queste non piacciono a chi abbiamo di fronte perchè magari pensa che gli serva il Gabibbo o il bravo avvocato o ancora la crocerossina o che scambi il sindacato per un surrogato delle istituzioni.

In altre parole ognuno di noi deve essere un punto di riferimento complessivo nell'ambito in cui lavora, si deve sentire parte del progetto confederale che proponiamo.

Cosa altro può essere oggi ad esempio un eletto nelle rsu di una qualsiasi azienda pubblica quando la contrattazione nazionale è bloccata e in quella aziendale non contratti quasi nulla. Cosa altro dovrebbe fare se non cercare di organizzare i propri colleghi per strappare spazi di contrattazione e rafforzare le battaglie nazionali contro il blocco dei contratti?

Cos'altro dovrebbe fare se non essere punto di riferimento per organizzare le lotte territoriali e nazionali contro lo smantellamento della pubblica amministrazione o contro le privatizzazioni?

Questo però non basta, serve anche lavorare per darsi una struttura organizzata al meglio possibile, sul piano territoriale come su quello nazionale

Ci immaginiamo un sindacato fatto di strutture verticali che sono quelle dove si organizzano le categorie e di una struttura orizzontale che è quella confederale nazionale e territoriale dove portare a sintesi la complessità del nostro dei vari ambiti in cui operiamo nel mondo del lavoro e del non lavoro

Il territorio per noi è il luogo principale dove intercettare risorse ed energie nuove, dove sperimentare forme di lotta e mobilitazione, dove sviluppare il sindacato così come sul piano confederale nazionale che deve essere rappresentativo del tutto e di tutti.

A partire da tutto questo l’attivo dei delegati fa proprie le relazioni presentate da usb privato e usb p.i..

 

Si impegna ad avviare già dai prossimi giorni una campagna massa di tesseramento e per la costituzione delle liste usb per le elezioni rsu nella pubblica amministrazione, mettendo in campo volantinaggi, iniziative, relazioni dirette con i singoli lavoratori pubblici in previsione anche della manifestazione di avvio ufficiale della campagna elettorale il 15/1/2015 alle 0re 15 sotto il palazzo della giunta regionale.

Sostiene per il settore privato la centralità della formazione sindacale e lo strumento dello sportello vertenze come rafforzamento delle attuali federazioni provinciali e l’apertura di nuove esperienze nel territorio regionale.

Si assume la necessità di avviare il 17/1/2015 prossimo il ciclo di formazione politica indicando coloro che dovranno parteciparvi con particolare attenzione ai nuovi delegati.

Fa propria l’iniziativa dei lavoratori TPER di lunedì 15/12/14, alle ore 13 sotto Palazzo d'Accursio, contro la svendita degli autobus pubblici e la privatizzazione di circa 1 milione di km di linee nel ferrarese.

Sostiene il presidio a favore dei profughi politici il giorno 18/12/2014 alle ore 16 in Via Indipendenza a Bologna di fronte all'Arena del Sole.

Da oggi prenderà corpo un percorso di revisione e d adeguamento degli attuali organismi territoriali attraverso apposite riunioni dei coordinamenti provinciali confederali e/o di categoria alla presenza dell’esecutivo confederale regionale a partire già dalle prossime settimane.

Infine, in previsione della conferenza d’organizzazione nazionale sarà riconvocato un attivo dei delegati anche al fine di portare un proprio contributo alla stessa.

In tutto questo percorso si avrà una particolare attenzione per la comunicazione interna/esterna

 

Approvato all'unanimità

Bologna 13/12/2014