Covid Fase 2 Provveditore OO.PP. Roma incontra le OOSS

Roma -

Ministero Infrastrutture e Trasporti

 

Finalmente un confronto fattivo all’interno del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
Primo confronto (in remoto) tra un Datore di Lavoro del Ministero e le Organizzazioni Sindacali in merito alle misure gestionali applicate nella FASE UNO dell’emergenza da COVID19 e quelle da mettere inatto per la FASE DUE.


Il Provveditore per le Opere Pubbliche per il Lazio, Abruzzo e Sardegna – dott. Ing. Vittorio Federico
Rapisarda -
ha indetto per il 28 aprile 2020 una riunione in videoconferenza con le Organizzazioni sindacali e
le RSU, riguardo agli aspetti organizzativi per il contenimento emergenza sanitaria in atto.

La USB ha inizialmente evidenziato come i lavoratori delle pubbliche amministrazioni, nella fattispecie
anche quelli delle tre sedi del Provveditorato, abbiano operato durante tutto il periodo dell’emergenza con
impegno estremo, garantendo il funzionamento della macchina amministrativa, sia da remoto, che con la
presenza in ufficio limitata ai soli presidi per le attività indifferibili ed urgenti, per ovvie ragioni di tutela
della salute.


Il passaggio alla cosiddetta  FASE DUE, di ripresa graduale delle attività in presenza a seguito della riapertura di gran parte dei cantieri precedentemente sospesi, l’USB ha quindi ribadito la necessità di porre la massima attenzione sulla tutela della salute dei lavoratori e quindi della collettività.

Ferma restando, in un ottica di sicurezza e prevenzione, l’esigenza prioritaria di ridurre al massimo
spostamenti non necessari e stante l’estrema fragilità dell’infrastruttura nazionale legata alla mobilità, la
nostra proposta sindacale è stata quella di far convergere il Datore di Lavoro su misure organizzative utili ad
accompagnare e sostenere la graduale e progressiva ripresa delle attività tecnico-amministrativa del
Provveditorato, di portata interregionale, privilegiando e supportando l’istituto del lavoro agile,
monitorando nel contempo con attenzione i dati del contagio presso i luoghi di residenza dei lavoratori.


Allo scopo è stata rinnovata la necessità del mantenimento di misure già adottate e la promozione di ulteriori
quali:
- contenere al massimo la contemporanea presenza negli uffici di personale dipendente e di utenti
esterni;
- distribuire le prestazioni lavorative e l’apertura al pubblico degli uffici su un arco temporale più
lungo, prevendo turnazione su orari flessibili, per sfalzare gli orari di ingresso e di uscita;
- ridurre l’accesso di soggetti diversi dai dipendenti, limitandoli ai soli casi in cui il servizio
richiesto non possa essere epletato per via telematica o telefonica e comunque sempre previa
fissazione di un appuntamento
, così da scaglionare ordinatamente le presenze ed evitare
assembramenti;
- regolazione dell’affluenza esterna, intervenendo anche sulle fasce orarie e/o giornaliere di apertura al
pubblico ed individuando personale per il controllo degli accessi;
- adozione di provvedimenti di tipo logistico (ad esempio, differenziazione dei percorsi di entrata e di
uscita, chiusura di alcuni accessi, controlli all’ingresso, individuazione di percorsi obbligati
all’interno degli edifici, cartellonistica e segnaletica orizzontale di vario tipo);
- consentire il mantenimento della corretta distanza interpersonale dei dipendenti tra loro e con
l’utenza esterna, nonché ogni ulteriore utile misura precauzionale. Tra esse a mero titolo di esempio:
uso del materiale igienizzante, procedure di pulizia igienizzante e sanificazione dei
locali, uso di DPI di protezione personale, quali guanti e mascherine;
- proporre ai lavoratori, su base volontaria, l’esecuzione di test sierologici;
- tutelare in primis la salute dei lavoratori portatori di disabilità o con patologie, coinvolgendo il
Medico Competente che insieme al Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza ed il Datore di
Lavoro deve individuare la miglior soluzione organizzative utili alla salvaguardia della salute di detti
lavoratori e degli stessi colleghi. 
              Il Provveditore ing. Rapisarda, al quale deve essere riconosciuta una pronta capacità gestionale degli Uffici nella FASE UNO dell’emergenza, si è dimostrato aperto a suggerimenti della parte Sindacale fornendo un quadro dettagliato delle scelte organizzative programmate per la FASE DUE , che di seguito in sintesi si riportano:
- mantenimento dell’istituto del lavoro agile, quale modalità ordinaria, in modalità anche frazionata,
assicurando tale prestazione ordinaria anche per i lavoratori della Fascia I^;

  • adeguamento del DVR;
  • acquisto di DPI (mascherine ffp2, ffp3, guanti);
  • acquisto tappetini sanificati e termo-scanner manuali per controllo accesso, da implementare nel tempo ( termo-scanner a portale);
  • sanificazione periodica delle sedi e delle parti comuni con altri Enti;
  • sanificazioni impianti di condizionamento;
  • noleggio e/o autorizzazione al mezzo proprio per procedere ai sopralluoghi di cantiere, escludendo il
  • ricorso all’uso di mezzi pubblici.

In conclusione la USB, sottolineando la necessità di applicare le misure previste in modo omogeneo per tutte
le sedi del Provveditorato
, (Roma-Cagliari-L'Aquila) ha ribadito la prioritaria importanza del confronto e della collaborazione del
Datore di Lavoro con i soggetti preposti alla sicurezza, quali Medico Competente (MC) , Responsabile del Servizio
di Prevenzione e Protezione (RSPP) e Responsabile dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) ed ha al
contempo proposto un periodico e costante aggiornamento del DVR in ragione degli eventuali possibili
rischi innescati dallo stato emergenziale, rendendosi disponibile ad ulteriori consultazioni con il Provveditore.

Roma, 29.04.2020

P.Musu
C.Pintori
Coordinamento USB-MIT

Unione Sindacale di Base Pubblico Impiego