DECRETO GELMINI: INCOMPETENZA, VENDETTA, TAGLI
La decisione di reintrodurre la fattispecie della non ammissione causata dal voto in condotta dimostra come la Ministra Gelmini non abbia alcuna nozione delle esperienze e degli studi pedagogici degli ultimi 100 anni. E’ chiaro infatti che il voto in condotta terrorizza quegli studenti che già sono sensibili al rispetto delle regole, mentre non ha effetti sui cosiddetti bulli che, anzi, si conquistano un titolo di leader negativo proprio a suon di sanzioni comminate dall’adulto. Sanzioni che poi vengono vantate nella cerchia degli amici quali certificazioni del proprio disinteresse verso le regole della convivenza. Risulta quindi evidente che il provvedimento, lungi dal risolvere i problemi di bullismo, intende incontrare i gusti dei consumatori proponendo a genitori ed insegnanti la semplice soddisfazione della vendetta anziché il ben più arduo tentativo di lavorare per migliorare la situazione.
Si parla poi della reintroduzione del maestro unico. Sono evidenti le conseguenze negative sul livello formativo della scuola e di questo dovranno occuparsi le famiglie e gli insegnanti, ma risulta chiaro come il Governo intenda procedere su questa strada non per seguire una corrente pedagogica, ma semplicemente per tagliare posti di lavoro e per ridurre la qualità della scuola pubblica, in modo da rendere presentabili le sgangherate scuole private del nostro paese (le nostre scuole private infatti non sono quelle inglesi). La conseguenza principale sarà la scomparsa di centinaia di migliaia di posti di lavoro e su questo punto la CUB Scuola metterà in campo un’opposizione molto ferma per difendere i diritti di migliaia di precari che hanno alle spalle anni di esperienza e di formazione e che rischiano ora di essere rottamati.
Se a queste novità sommiamo l’ipotesi di trasferire alle scuole gli oneri delle nomine annuali dei supplenti (con aumenti enormi di carichi di lavoro per le segreterie e guai burocratici), il saccheggio delle risorse destinate al miglioramento dell’offerta formativa, i divieti dei trasferimenti annuali, la normativa sulla malattia che criminalizza chi ha problemi di salute e la proposta di Legge Aprea su assunzione diretta da parte dei dirigenti e trasformazione delle scuole in fondazioni, emerge la necessità di organizzare un lungo periodo di mobilitazione dei lavoratori della scuola per difendere quanto resta di diritto del lavoro e di istruzione pubblica.
I PRIMI APPUNTAMENTI SARANNO:
1) SCIOPERO DEI PRECARI DELLA SCUOLA E DI TUTTA LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE IL 19 SETTEMBRE
2) SCIOPERO GENERALE IL 17 OTTOBRE
Martedì 16 settembre dalle ore 17.30, presso la Sala Consiliare del Quartiere Porto in via dello Scalo a Bologna, si svolgerà un’assemblea dei lavoratori della scuola per raccogliere proposte ed organizzare la partecipazione alle mobilitazioni già programmate. All’assemblea parteciperanno delegati dei lavoratori degli Enti Locali e dei Ministeri.
Bologna, 29 Agosto 2008 Per la CUB Scuola – Emilia Romagna
Francesco Bonfini