Emergenza abitativa: passare dalle parole ai fatti. 13 maggio manifestazione in Regione.

Bologna -

Dopo un mese di mobilitazione che ha visto protagonisti gli inquilini resistenti con più di venti giorni di tendopoli in piazza Liber Paradisus, e l’occupazione di uno stabile a Borgo Panigale, battezzata casa popolare Dodi Maracino, oggi sono numerosi coloro che dichiarano la priorità dell’emergenza abitativa in questo territorio. Come dice il proverbio “meglio tardi che mai”. Alle giuste richieste che vengono anche da settori istituzionali non possono però corrispondere contraddittorie dichiarazioni che cercano di criminalizzare e di isolare coloro che vivono in prima persona il problema e che cerano di dare soluzioni anche con l’autoassegnazione di spazi lasciati vuoti e che spesso vanno incontro al degrado. Le parole però non bastano, bisogna passare ai fatti. Il problema casa deve essere affrontato concretamente, da una parte è necessario un intervento che argini l’emergenza sfratti, per impedire che altre famiglie perdano la casa e che sostenga chi la casa l’ha gia persa. E’ quindi improrogabile la convocazione di un tavolo da parte del Prefetto che metta a confronto tutte le figure che sono coinvolte nei procedimenti di sfratto, come è avvenuto e sta avvenendo in altre città. Ci auguriamo che di fronte alla drammaticità della situazione il Commissario comunale rompa l’immobilismo che ha caratterizzato l’operato di questi primi mesi e che metta a disposizione parte del proprio patrimonio inutilizzato per la creazione di alloggi temporanei. Sarebbe opportuno, su temi così delicati abbandonare la propaganda utilizzando dati e progetti ormai datati e che non riguardano l’emergenza abitativa se non per 10 alloggi, come quelli forniti nella conferenza stampa di mercoledì scorso. Dall’altra bisogna ripensare la politica abitativa su scala regionale che è stata portata avanti negli ultimi 15 anni, fatta di liberalizzazione del mercato degli affitti e di svendita del patrimonio pubblico, basti pensare ai 5000 alloggi ERP venduti negli scorsi anni e al trasferimento forzoso degli affitti ERP al “fondo per il sostegno all’affitto” che finanzia direttamente i singoli proprietari privati. Infine è ora che le istituzioni locali, a partire dalla Regione, aprano serie relazioni sindacali con chi è realmente rappresentativo dell’inquilinato e delle sue istanze rivendicative, senza aver paura del confronto, prescindendo dalle simpatie politiche. E’ per questo che il 13 maggio alle ore 10.30 saremo in piazza a manifestare sotto la sede della Regione.

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