FERROVIE: SCIOPERO DELL'AZIENDA!
Lo sciopero del 25-26 luglio scorso è stato per davvero lo sciopero dell'azienda e la reale rappresentazione della complicità raggiunta da filt,fit,ecc....
Il tentativo malcelato, dietro motivazioni incomprensibili, di tentare un recupero di credibilità è miseramente fallito; nonostante l'aiutino aziendale che ha provveduto a programmare la soppressione del 50% dei treni a fronte di un'adesione che a fatica raggiunge la doppia cifra.
Ben altro comportamento quando a scioperare è USB o il sindacalismo di base con l'azienda che cerca di sminuire o scoraggiare l'adesione, quadri che si improvvisano macchinisti o capitreno, nessuna programmazione delle soppressioni, comportamento irresponsabile che si scarica sull'utenza, ufficialmente tanto coccolata.
Denunciamo anche la doppiezza della stessa commissione di garanzia tanto scrupolosa o fantasiosa nell'interpretazione della legge 146 quando a scioperare sono le sigle conflittuali ed altrettanto permissiva e tollerante se a scioperare sono i suoi sindacati.
L'imminente gara del trasporto regionale ha contribuito a svelare ulteriormente la complicità raggiunta dai sindacati ex concertativi: con la firma di una clausola sociale che non garantisce i diritti dei lavoratori, si è dato il via alla gara svendendo 1500 ferrovieri e creando le condizioni per la fuoriuscita dal gruppo FS.
Se a questo si aggiunge il testo unico sulla rappresentanza, siglato tra CGIL, CISL, UIL e Confindustria- un attacco al sindacato di base- il quadro che emerge è quello di una vera e propria dittatura padronal-sindacale nei posti di lavoro.
Orario e condizioni di lavoro, pensioni, sicurezza, licenziamenti e democrazia sindacale sono i temi REALI attorno a cui mobilitare i lavoratori; parole d'ordine che sono in netto contrasto con i sindacati che firmando questo contratto rappresentano gli interessi aziendali.
L'Ing. Diversi- direttore del trasporto regionale- si dice allarmato per l'incremento della conflittualità in regione, l'USB dallo scorso anno ha aperto una vertenza in Regione, che poi è diventata nazionale, che ha registrato adesioni superiori all'80%, dimostrando la reale rappresentanza delle istanze dei lavoratori. Ad oggi registriamo l'ostracismo nei nostri confronti, la chiusura di spazi di democrazia e partecipazione come la sala S.Sirotti, perfino la latitanza a fronte di convocazione davanti al Prefetto di Bologna. Se l'ing. Diversi ha davvero a cuore l'andamento dei dati su ritardi e soppressioni dei treni, da buon manager trovi la voglia o se vuole la creatività per andare incontro ad istanze tanto sentite dai lavoratori. Certamente non gli sfuggirà che instaurare un clima sereno e di reciproco rispetto giova alle parti in causa.
Ai capitreno e macchinisti il compito di tirare le somme. Il sindacato, soprattutto quello di base, vive del contributo dei lavoratori. Ostacolare quanti – azienda, governo e complici- vogliono portarci al medioevo lavorativo richiede l'impegno di tutti i lavoratori a cui è richiesto il salto di qualità in termini di partecipazione.
ISCRIVENDOSI A USB PER COSTRUIRE ASSIEME IL SINDACATO CHE SERVE.
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