GLI AMMINISTRATORI DI QUESTA CITTA' PRODUCONO INGIUSTIZIA SOCIALE!USB AL FIANCO DEGLI OCCUPANTI DI VIA AGUCCHI - BO

Bologna -

Solo qualche giorno fa i/le lavoratrici e Lavoratori del sociale si chiedevano, in un dibattito pubblico, nel merito dello sgombero dell'ex Telecom, se le/i nostre/i amministratrici/tori e datrici/tori di lavoro fossero coscienti dell'ingiustizia sociale che contribuiscono a riprodurre sottraendosi alle proprie responsabilità mentre ipocritamente parlano di “cittadinanza attiva”, “welfare di comunità” e sussidiarietà.

Oggi 9 dicembre alla luce della nuova occupazione in via Agucchi 173 di 70 famiglie e il conseguente tentativo di sgombero ancora in corso, come USB ci sentiamo di dire con certezza che le/i nostre/i amministratrici/tori sono coscienti dell'ingiustizia sociale che producono, fanno scelte ben precise, delegando alle forze dell'ordine la risposta ai bisogni sempre più crescenti dei cittadini.

Ci sentiamo di dire che i nostri amministratori invece di lavorare per soluzioni reali e permanenti dei bisogni, fanno una scelta strutturale, quella del mantenimento delle emergenze per poi poterle governare appaltando ai privati la gestione dei bisogni stessi; l'ex Galaxy ne è un esempio per noi lampante.

Attraverso questo meccanismo fanno in modo che le risorse economiche vengano redistribuite non al cittadino riconoscendogli un'autonomia di gestione della propria vita e quindi una dignità, ma a quella cerchia di privati che del welfare ne fa un business, sfruttando i lavoratori, come cooperative o associazioni di volontariato.

Questo l'impianto sul welfare che la politica, non solo di questa città, vuole consolidare a cui USB si oppone:

1 - rendere i servizi pubblici sempre meno efficaci ed efficienti dando meno risorse economiche ed umane, tale da rendere impossibile ai lavoratori nei servizi di compiere qualsiasi azione risolutiva per la gente che ne ha bisogno, di questo ne sono un esempio emblematico gli sportelli sociali smantellati metodicamente dal Comune.
2- Fare appello ai privati affinché intervengano in aiuto alla 'povera gente' e si facciano carico di parte del welfare che il pubblico non può più sostenere (la teoria del welfare circolare di Zamagni pubblicata ieri sulle pagine di repubblica) che tra l'altro riporta il welfare non ad un diritto ma ad un'azione benevola e caritatevole.
3 - creare e mantenere l'emergenze, siano esse abitative, che riguardino i rifugiati o i campi rom , per alimentare il mercato privato dei servizi finanziati dal pubblico.

USB quindi, esprimendo il suo pieno appoggio e solidarietà alle famiglie che tutt'ora stanno resistendo sui tetti di via Agucchi 173 vuole ribadire che attraverso la campagna per la difesa del welfare e della democrazia, continuerà a battersi affinché i servizi siano pubblici e finanziati con risorse adeguate;
rivendica per i lavoratori condizioni che gli permettano di svolgere il proprio lavoro riconoscendo loro dignità e valore sociale anche attraverso adeguati salari, salari che devono essere uguali per mansione senza differenza tra lavoratore pubblico e appaltato; USB si organizzerà e lotterà sempre con tutti coloro che rivendicano maggiori diritti e per una vita dignitosa!
USB - Bologna