GLI OPERATORI SOCIALI, RIVENDICANO REDDITO, DIGNITA', E ADESSO ANCHE IL DIRITTO ALLA CASA!

Bologna -


Da anni gli operatori sociali di Bologna, e in particolare gli educatori scolastici, impiegati nei servizi appaltati dal Comune alle cooperative sociali, rivendicano la dignità e il salario sottratte dalle modalità d'appalto delle giunte che si sono susseguite. Troppe volte ci stiamo trovando davanti a contratti non rispettati, ad assunzioni a tempo indeterminato tramutatesi magicamente in somministrazione di lavoro a cottimo.   
Per le lavoratrici e i lavoratori delle cooperative sociali, e del welfare bolognese, il combinato di politiche scellerate, passate con l'avallo di CGIL CISL UIL, ha portato maggiori precarietà e flessibilità, salari più bassi, servizi cancellati, e il monito a rigare dritto perché mezzo lavoro oggi è meglio di nessun lavoro domani.
A Bologna  le comunità di accoglienza per minori, i servizi per il disagio adulto, i servizi di bassa soglia per tossicodipendenti, i servizi in accreditamento per disabili, per anziani, l'assistenza domiciliare, e tanto altro ancora scompare o viene fortemente ridimensionato.
Queste politiche non solo colpiscono i lavoratori che vanno in casa integrazione, ma anche i cittadini che usufruiscono di questi servizi. E mentre vengono tagliati i servizi, si finanziano grandi inutili opere come il People mover.
Rilanciamo le mobilitazioni contro la privatizzazione dei servizi pubblici, contro le esternalizzazioni, e avviamo una campagna sull’occupazione, pretendiamo che i soldi pubblici incontrino i bisogni dei lavoratori, le fasce più deboli della società. Pretendiamo che si aprano vere e proprie politiche per il diritto alla casa, il diritto all’abitare.
Attraversiamo la manifestazione cittadina di venerdì 29 novembre, ore 16:30 in Piazza XX settembre, che si concluderà con l’assedio al Comune di Bologna


USB – COOP SOCIALI