I COLLABORATORI SCOLASTICI DEL FERMI SI RIBELLANO ALL'ENNESIMO AUMENTO DEI CARICHI DI LAVORO
Di fronte al taglio di una cospicua fetta dei finanziamenti per gli appalti di pulizia alle ditte esterne nelle scuole, tutti i dirigenti di Bologna hanno reagito nella stesso modo: scaricare il lavoro in più sul personale ATA statale. L’ufficio legale di USB sta valutando la dubbia legittimità di aumenti di richieste lavorative (a parità di salario) e la possibilità di ricorsi giudiziari. Il personale ATA è infatti stato oggetto di pesantissimi tagli negli ultimi 14 anni (quasi dimezzato) e non può in alcun modo sobbarcarsi ulteriori carichi di lavoro. Le scuole che hanno adottato queste misure, da un lato sacrificano il delicato compito della sorveglianza, dall’altro mentono all’utenza perché, anche sottoponendo il personale a ritmi massacranti di lavoro, non è credibile che possano realmente garantire la pulizia degli ambienti scolastici. Lo scorso 5 maggio però a Bologna è avvenuto un fatto nuovo: di fronte all’Ordine di Servizio del dirigente che imponeva maggiori carichi di lavoro, i Collaboratori Scolastici del Fermi hanno detto no e si sono rivolti all’USB per ricevere sostegno. Dopo il nostro intervento l’ordine di servizio è stato impugnato e il 12 maggio si è svolto un incontro tra il sindacato e l’Istituto. L’USB chiedeva di sospendere qualsiasi ipotesi di riorganizzazione (anche perché mancano solo un paio di settimane alla fine delle lezioni) e di far pressioni sull’amministrazione scolastica per ricevere organico aggiuntivo. La dirigenza del Fermi ha invece deciso di andare avanti, ma anche questa volta ha ricevuto un dignitoso rifiuto da parte dei lavoratori che il giorno seguente hanno aderito allo sciopero indetto dall’USB, nonostante le RSU dei sindacati complici invitassero ad interrompere la protesta e ad accettare le modifiche, promettendo il sostegno delle loro organizzazioni. Non comprendiamo che bisogno ci sia del sindacato per adeguarsi a qualsiasi richiesta da parte del padrone, ma sappiamo che è arrivato il momento di dire basta. La scuola sarà presto oggetto di nuovi e sanguinosi tagli, specie con il nuovo capitolo di spending review. L’esempio dei Collaboratori del Fermi potrebbe scuotere dalla rassegnazione anche quelli delle altre scuole che si erano adeguati, e forse questo è l’aspetto che più terrorizza l’amministrazione. La lotta del Fermi andrà avanti con azioni sindacali ed eventualmente giudiziarie. A breve coinvolgeremo i docenti del Fermi e le famiglie degli studenti, denunciando il grave stato di abbandono dell’istituto e lanciando una raccolta firme per l’aumento dell’organico. Porteremo la vertenza all’attenzione dell’amministrazione scolastica, pretendendo azioni concrete. Nel frattempo viene dichiarato lo stato d’agitazione e il blocco di tutte quelle attività straordinarie che permettono alla scuola di continuare a funzionare. I lavoratori fino ad oggi hanno fatto di tutto per il Fermi, ora si fermano per difendere la propria dignità e al contempo la loro scuola.