I tranvieri di Ferrara respingono all'unanimità l'aggressione di tper e sindacati complici ai loro diritti ed alle proprie condizioni di lavoro.

Ferrara -

 

Dicembre 2014: scade il contratto per il servizio Tpl di Ferrara svolto da Tper,  cui viene proposta una proroga fino al 2019, anno in cui scade anche l’affidamento del servizio su Bologna, per arrivare così ad una gara unica.

Tper, azienda sana, che pochi mesi prima dichiarava alla stampa il recupero di un passivo di 9 milioni di euro, oltre ad un accantonamento di 8 milioni, chiudendo con un  attivo di  224000 euro circa, convoca le OO.SS. di Bologna e Ferrara minacciando di rifiutare la proroga se prima non si concorda il recupero di un milione di Euro, pena la gara.

La proposta di Tper è la esternalizzazione di un milione di km ai privati e lo spostamento a Bologna di 24 lavoratori.

 

Conferenza stampa, e mobilitazione dei lavoratori, è il primo passo che aveva visto tutte le OO.SS. schierarsi contro Tper, dichiarando alla stampa e nelle assemblee  barricate e  guerra se un solo km fosse andato ai privati, e che niente sarebbe stato firmato se non dopo la loro approvazione.

 

Un film già visto, ad aprile infatti arriva il primo accordo, che permette a Tper di iniziare il suo progetto di esternalizzazione, aprendo alla possibilità di mettere mano anche a recuperi sul personale. Solo USB non firma, ricordando invano alle altre OO.SS. e al Direttore Ferrari gli impegni presi in assemblea.

Ottenuto questo primo risultato, Tper parte all’attacco e sposta la partita sulla parte normativa del personale del movimento.

12 maggio, ultimo atto di questa inaccettabile vicenda: arriva la firma di un nuovo accordo/suicida da parte di cgil uil e faisa (la cisl stavolta si è riservata la firma..), che prevede peggioramenti in termini di aumento dell’orario di lavoro, delle riprese sui turni, del nastro orario...

 

USB ha scelto invece di rispettare ogni volta la volontà espressa nelle assemblee di non firmare accordi senza l’ok preventivo dei lavoratori.

 

Stavolta però hanno superato ogni limite, e il 20 maggio i lavoratori di Ferrara, presenti in massa in assemblea, hanno bocciato all’UNANIMITA’ l’accordo, dopo una discussione molto “animata” con i sindacati firmatari.

 

Qualcuno penserà che i lavoratori hanno vinto, lo stesso pensarono i lavoratori di Bologna quando ci fu il blocco totale per Imola e Silla, ma se oggi si ripropone lo stesso problema significa che non abbiamo vigilato abbastanza, o che non si legge quello che poi si firma, dal momento che Tper si permette di dichiarare che, qualunque sia la risposta dei lavoratori, lei andrà avanti, perché come ha dichiarato a Ferrara il direttore Tper:  “LE ESTERNALIZZAZIONI SONO AFFARI NOSTRI..!”.

 

Significa che in qualsiasi altro deposito esterno basterà loro sostenere che c’è un deficit di costi per pretendere che siano i lavoratori a pagare o per regalare il servizio ai privati.

 

Proprio contro questa politica nemica dei lavoratori e dei cittadini abbiamo scioperato in tanti con USB il 15 maggio in tutto il TPL , contro le Privatizzazioni ed Esternalizzazioni e per dire basta come categoria dopo 8 anni senza Contratto.

USB invita tutti i lavoratori a vigilare e a sostenere i colleghi

di Ferrara in una lotta che appartiene a tutti noi.