I VIGILI DEL FUOCO DELLA USB DENUNCIANO L'USO IMPROPRIO DA PARTE DELLA PREFETTURA DEI PROPRI UOMINI E DEI PROPRI MEZZI.

Bologna -

Il giorno 17 giugno una nostra squadra è intervenuta su un’azione che ha avuto i connotati e le conseguenze di una operazione di ordine pubblico a tutti gli effetti. Abbiamo appreso tutto dagli organi di stampa che con tanto di foto hanno raccontato una giornata di assedio ad un gruppo di anarchici. Le foto ci raccontano di vigili del fuoco con manichetta in mano che spruzzano acqua non per spegnere un incendio ma per scopi che dovranno essere chiariti. Si vedono Pompieri in un’ autoscala con tutti i DPI e auto protettore, non per difendersi dal fumo e dalle fiamme, ma per proteggersi da urina ed escrementi che gli occupanti hanno lanciato su questi “poveri” lavoratori, presi successivamente a bastonate, due gli infortunati con una settimana di prognosi. Ma cosa ci facevamo noi Pompieri in quel contesto e soprattutto cosa ci facevamo esposti in prima linea alla reazione degli occupanti? Non siamo un “reparto celere”. Ufficialmente ci viene richiesto un supporto tecnico alle forze dell’ordine, di fatto si viene utilizzati come forza attiva per il buon esito dell’operazione di polizia, esponendoci a conseguenze che potrebbero essere la prossima volta molto più gravi. Ci hanno chiamato a svolgere compiti non nostri, distraendo risorse indispensabili al soccorso tecnico urgente. Indispensabile un intervento presso il Prefetto di Bologna per chiarire una volta per tutte quali sono i compiti dei Vigili del Fuoco, quale il loro utilizzo in contesti di ordine pubblico. Necessario chiarire una volta per tutte che il nostro intervento è finalizzato all’incolumità delle persone, la salvaguardia della vita umana, noi facciamo soccorso tecnico urgente. I compiti definiti di assistenza “tecnica” sono divenuti un escamotage per coinvolgerci a pieno titolo nell’ordine pubblico e noi come USB e come vigili del fuoco non possiamo accettarlo. Basta esporci a scenari e situazioni pericolose ed umilianti. Se non ci sono le condizioni di sicurezza necessarie non si deve operare. Lo scenario di ordine pubblico è avulso dalla nostra realtà, non abbiamo e certo non vogliamo una formazione in questo ambito. Non è pensabile che l’immagine dei vigili del fuoco sia assimilabile a quello di una forza repressiva, perché i vigili del fuoco sono un corpo che fa soccorso senza discriminare tra chi è bianco o nero, repubblicano o anarchico, cattolico o mussulmano, dobbiamo avere una identità super partes per garantirci di svolgere il nostro compito al meglio. Non perché siamo dei romantici idealisti, ma perché ci dobbiamo garantire di lavorare in assoluta tranquillità anche nelle aree più a rischio, senza essere individuati come quelli che sfrattano o sgomberano, o peggio gettano acqua per disperdere le persone, noi l’acqua la usiamo per spegnere gli incendi! Noi vigili del fuoco rischiamo la nostra incolumità, a volte la vita per fare al meglio il nostro mestiere, che non è quello del reparto celere, ad ognuno i propri compiti e i propri rischi. Chiediamo un intervento del Prefetto di Bologna per chiarire la dinamica del nostro coinvolgimento, chiediamo di capire come mai dei funzionari di polizia hanno permesso di esporre i vigili del fuoco al pericolo di aggressione, non avendo provveduto, evidentemente in modo adeguato alla loro incolumità.. Chiediamo con fermezza che il Prefetto di Bologna in futuro non utilizzi più i Vigili del Fuoco per operazioni che non hanno attinenza con il soccorso o la protezione civile. Porteremo la nostra denuncia ai vertici del Corpo Nazionale con la speranza di evitare che la nostra professionalità venga mortificata e la nostra immagine danneggiata. USB VIGILI DEL FUOCO Ciro Bartolomei