I VIGILI DEL FUOCO, IL TESORETTO E LE CHIACCHIERE

Bologna -

COMUNICATO STAMPA

 

È ormai da anni che denunciamo la deriva del corpo nazionale e, ogni qualvolta nel farlo ci sembra sempre più di scrivere quella lista della spesa che ogni famiglia compila settimanalmente per gli acquisti al supermercato. A differenza del supermercato dove, pur con aumentata difficoltà, si riesce ancora a mettere qualcosa nel carrello, con la nostra amministrazione non si porta a casa nulla. Cambiano i governi, i ministri dell’interno, i sottosegretari e i capi dipartimento ma la musica che suonano è sempre quella, vale a dire va sempre peggio.

 

Così succede che:

·         L’organico è sempre meno, all’attuale mancanza nel 2007 e 2008 si aggiungeranno due o forse tremila pensionamenti. Per consentire il funzionamento del servizio di soccorso si assumono discontinui con contratti di venti giorni precarizzando sempre più il servizio di soccorso. Un solo dato, nel comando di Bologna per garantire un servizio di soccorso al minimo occorrono oltre sessanta discontinui ogni venti giorni.

·         Il taglio dei fondi destinati ai vigili del fuoco iniziato col governo Berlusconi e proseguito con lo stesso impegno dal governo Prodi, ha determinato passivi enormi nei vari comandi. Un altro dato, il solo comando di Bologna ha chiuso il 2006 con 350 mila euro di passivo e tutti i soldi previsti per il 2007 non serviranno neppure a coprire il debito. I fornitori rifiutano nuovi rapporti e, solo l’intervento del prefetto ha impedito all’ENEL la sospensione dell’energia elettrica. Cosi si rattoppano i mezzi in avaria con pezzi presi da automezzi fuori uso, un elicottero è fermo perché mancano i soldi per le riparazioni, non ci sono soldi per l’addestramento e la formazione, il personale inviato in missione deve anticipare di tasca propria i soldi per il biglietto del treno (se va bene li rivedranno dopo mesi).

·         Questa incredibile situazione economica investe ovviamente anche l’attività di soccorso: la scarsità e in parte anche alla vetustà dei mezzi e le squadre spesso sotto numero riducono l’efficienza del servizio ed aumentano i rischi al personale. Negli ultimi anni gli infortuni dei VV.F sono aumentati in maniera esponenziale. Il rischio di chiusura di distaccamenti diventa sempre più attuale. Il nucleo elicotteri che assieme al personale SAF offre un servizio di soccorso decisivo si trova a dover ridurre la propria attività operativa e addestrativa per risparmiare carburante.

·         La modifica del rapporto di lavoro e il nuovo ordinamento venduto come la soluzione di tutti i problemi del corpo nazionale non hanno prodotto nulla, anzi ha creato nuova confusione nell’attività organizzativa, i passaggi di qualifica sono rinviati da mesi.

·         Il contratto di lavoro è scaduto da 16 mesi. A parole vogliono stanziare poche decine di euro. Ciò mentre autorevoli trasmissioni televisive affermano non smentite che i manager pubblici guadagnano in un giorno quello che i vigili del fuoco percepiscono in anno, che i politici, sì proprio quelli che parlano di sacrifici e di allungare l’età pensionabile guadagnano decine di migliaia d’euro il mese.

 

La lista sarebbe ben più lunga, ma pensiamo che quanto scritto sia sufficiente a rendere l’idea agli organi d’informazione e ai cittadini di un corpo nazionale dei vigili del fuoco in via di smantellamento nel silenzio generale.

È opinione comune che in uno stato evoluto un’attività di protezione civile, come quella svolta quotidianamente dai vigili del fuoco dovrebbe essere in grado di garantire in ogni momento il massimo dell’efficienza ed efficacia, insomma una sorta di fiore all’occhiello per qualsiasi governo.

Allora perché il capo del governo, i ministri competenti non intervengono per fermare una situazione spintasi ormai oltre ogni confine accettabile ed inimmaginabile fino a pochi anni fa?

Perché invece di parlare per settimane di tesoretti non passano ai fatti e decidono di mettere tra le priorità anche provvedimenti straordinari urgenti, che consentano l’assunzione entro l’anno non dei seicento vigili previsti ma, di cinquemila vigili precari necessari per tamponare la carenza di personale?

Perché non stanziano urgentemente adeguate risorse economiche per pagare i debiti e far ripartire in maniera decente l’attività dei comandi, quindi, la garanzia di effettuare il soccorso?

Perché non riconoscono ai vigili del fuoco uno stipendio adeguato ai rischi e alla professionalità espressa?

 

Noi siamo convinti che tutto ciò, compreso le promesse o forse è meglio dire le chiacchiere fatte non sia un caso, ma la copertura della volontà di smantellare il corpo nazionale: il punto d’arrivo di questa strategia è una organizzazione leggera basata sul volontariato relegando la parte professionista alle sole aree metropolitane. Se così sarà gli effetti sul soccorso sarebbero molto gravi, esperienze in altri settori lo testimoniano.

 

Contrasteremo in maniera decisa questo disegno e lotteremo con forme di lotta appropriate per ripristinare sia il diritto dei cittadini ad aver un servizio di soccorso efficiente ed efficace a prescindere dalla loro residenza, sia la dignità dei vigili del fuoco così pesantemente violata. Facciamo appello ai cittadini, alla società civile agli organi d’informazione, ai parlamentari sensibili di sostenerci, è ormai chiaro, da soli non ce la possiamo fare.

 

Per il coordinamento regionale

Carlo Grandi