Il 19 settembre sciopero di tutto il personale precario della scuola

Bologna -

Problema

Anche quest’anno centinaia di migliaia di precari della scuola si ritrovano a ricevere un incarico a tempo determinato.

  1. Perché se le scuole sono piene di posti diponibili?
  2. Cosa ne è stato delle 150.000 assunzioni promesse dal Governo Prodi?
  3. Cosa ci serba per il futuro il nuovo Governo?
  4. Cosa devono fare i precari della scuola per non essere cestinati?
  5. Perchè un precario deve mobilitarsi con la CUB Scuola?

 

(prova a rispondere)

 

 

 

Precari! Siamo nel bel mezzo di un bivio storico: o cominciamo una lotta dura e di lungo periodo per il riconoscimento dei nostri diritti oppure fra pochi anni non esisterà più la scuola pubblica ne tantomeno la parola “ASSUNZIONE”.

Come CUB Scuola abbiamo iniziato da 2 anni un percorso di lotta che per la metà di settembre prevede assemblee in tutta Italia ed uno sciopero di tutto il personale precario del comparto scuola e della Pubblica Amministrazione per rivendicare:

 

  • ASSUNZIONI A TEMPO INDETERMINATO SU TUTTI I POSTI DISPONIBILI

·         RICONOSCIMENTO DEI DIRITTI ANCHE AL PERSONALE PRECARIO

  • SCATTI DI ANZIANITA’ ANCHE PER IL PERSONALE PRECARIO   

 

Dipenderà dalla nostra partecipazione immediata e in prima persona alle mobilitazioni la possibilità di ottenere quanto ci spetta di diritto e di evitare di essere cestinati come ferri vecchi.

 

Il 19 settembre sciopero di tutto

il personale precario della scuola e della Pubblica Amministrazione con assemblea nazionale a Roma

 

  Non metterti in castigo!  Contatta il Gruppo di Lavoro Precari per organizzare assemblee e mobilitazioni anche nella tua scuola. Scrivi a cubscuola@bologna.rdbcub.it

 

 

 

RISPOSTA (e possibili soluzioni)

 

Nonostante le pesanti soppressioni di posti operate da Fioroni e Padoa Schioppa (circa 50.000 in 3 anni) e quelle minacciate dai documenti finanziari di Tremonti (circa 150.000), i posti vacanti sono ancora tantissimi e molti di noi si trovano a scegliere la stessa scuola per diversi anni. L’obiettivo dei vari Governi è, da ormai una quindicina d’anni, quello di ridimensionare enormemente la scuola pubblica, in primo luogo riducendo il personale; e se questo è lo scopo, a qual pro assumere altro personale? Va poi considerato che l’amministrazione ha un enorme guadagno nel privare i precari dei diritti elementari, nel mantenerli allo stipendio base e nel negare gli scatti di anzianità. Inoltre, i contratti fino al 30 giugno permettono di non retribuire i mesi estivi, scaricando le sorti dei precari sulle casse dell’INPS che, lo ricordiamo, si regge con i contributi versati dai lavoratori. 

Chi pensava che il Governo Prodi ponesse rimedio a questa drammatica situazione ha constatato come le 150.000 assunzioni previste dalla Finanziaria 2007 (già insufficienti) fossero solo una palese bugia, se affidate alla mannaia del Ministero del Tesoro. Ne abbiamo avuto prova quest’anno con il decreto sulle assunzioni che ha deliberato solo la metà delle stabilizzazioni promesse, così come preannunciato a marzo da Padoa Schioppa. Bisogna poi ricordare che le misure adottate dalla Finanziaria 2008 prevedevano già la soppresione di molti posti ATA, pur in presenza di un aumento di studenti. Ci dicono che il problema è la mancanza di fondi, ma allora come si spiegano gli sperperi di miliardi di Euro a favore delle spese militari, delle scuole private e quelli regalati a fondo perduto alle imprese?

La Ministra Gelmini promette poi di proseguire, con persino maggior determinazione, sulla stessa strada di Fioroni. Ha sbandierato ai quattro venti la sua predilezione per le scuole private e intende affrontare la situazione dei precari, cambiando il metodo di reclutamento. Si tratta della proposta Aprea che, in pratica, abolisce ogni prospettiva di assunzioni a tempo indeterminato, affidando il reclutamento direttamente ai dirigenti scolastici che, in barba a graduatorie, titoli e servizio prestato, potrebbero scegliere il personale a piacimento. I lavoratori verrebbero poi divisi in categorie e potrebbero avere progressioni di carriera solo previa valutazione da parte del padrone. Addio diritti!

In questi anni i precari si sono affidati alla speranza di essere immessi in ruolo, prima o poi,  per forza di inerzia. Bisogna invece comprendere che la stabilizzazione d’ora in poi sarà solo un sogno, se delegata alla benevolenza dei governi e rischiamo di venire rottamati come “non necessari”. Nei prossimi anni non si lavorerà più nella scuola, nanche come precari. Come sempre è stato, i diritti vanno conquistati e difesi. Solo le mobilitazioni, continue e coerenti, possono imporre le ragioni dei lavoratori ad un governo. Dobbiamo fermare le scuole, informare le famiglie, coinvolgere altri settori di precari pubblici. Ma prima è necessario organizzarsi in prima persona nel sindacato di base e tagliare definitivamente con le deleghe in bianco affidate ai sindacati concertativi. Siamo stufi di vedere CGIL, CISL, UIL, SNALS e Gilda accordarsi con i diversi governi e poi spuntare fuori quasi ad orologeria ogni volta che i lavoratori si organizzano, solo per svolgere il ruolo di pompieri.

In un anno di vita il Gruppo di Lavoro dei Precari di Bologna ha steso la propria piattaforma, organizzato numerose proteste, assistito i colleghi sul posto di lavoro, avviato il ricorso per il riconoscimento degli scatti stipendiali anche per i precari. A giugno abbiamo organizzato una manifestazione per richiedere il varo del decreto sulle assunzioni ed eravamo in piazza ancora il 23 luglio insieme a tutti i coordinamenti precari d’Italia. La CUB Scuola è un sindacato di base, ciò significa che tra di noi non ci sono burocrati professionisti, ricattati dalla necessità di gestire e mantenere posizioni di potere. Non siamo un sindacato di servizio (a noi piace chiamarli agenzie pratiche scuola), ma un organismo di lotta, gestito dai lavoratori nel proprio tempo libero, convinti che solo un sano e naturale “conflitto sindacale” possa tutelarci. L’assistenza e la consulenza vengono fornite nell’ottica di rendere i colleghi più forti e consapevoli dei prorpi diritti. Aderire al sindacato di base significa innanzitutto prendere in mano il proprio destino e decidere, usando il sindacato come proprio strumento per difendersi collettivamente.

 

Invitiamo i lavoratori e le RSU della scuola a partecipare ALL’ASSEMBLEA CITTADINA DI MARTEDI’ 16 SETTEMBRE, DALE 17.30, NELLA SALA CONSILIARE  DEL QUARTIERE PORTO, IN VIA DELLO SCALO, PER DECIDERE RIVENDICAZIONI E FORME DI PROTESTA.

 

         IL GRUPPO DI LAVORO PRECARI - CUB SCUOLA DI BOLOGNA