IL RISPARMIO SULLA PELLE DEGLI ATA: BILANCIO DISASTROSO PER LA SCUOLA PUBBLICA STATALE
Con la nota n. 4050 del 5/4/16 l'Ufficio scolastico regionale ha richiamato all'attenzione dei dirigenti scolastici dell'Emilia Romagna l'attuale situazione in cui versano le scuole della nostra regione in cui, a causa dell'art. 1 comma 332 della legge 190/2014 approvata in sede di spending review, viene limitato il ricorso alle supplenze brevi per il personale ATA a partire dal 1/9/2015.
Sebbene la nota n. 2116 del 30/09/2015 del MIUR abbia specificato che per quanto concerne i collaboratori scolastici i dirigenti possono valutare le situazioni urgenti e pertanto in alcuni casi nominare un supplente, è rimasto invece inalterato il divieto di sostituzione per i profili professionali tecnici e per gli amministrativi. Il caos che si è generato nelle scuole laddove il numero dei lavoratori ATA presenti nell'organico di diritto, in alcuni periodi dell'anno scolastico, è fortemente diminuito a causa delle mancate sostituzioni, ha esposto le istituzioni scolastiche a correre gravi rischi per la sicurezza dei laboratori (talvolta si è arrivati anche alla loro chiusura) o a una ricaduta significativa nella qualità del lavoro amministrativo delle segreterie, lavoro strettamente collegato anche con l'organizzazione didattica e già gravato negli ultimi anni dalle numerose procedure burocratiche di cui gli uffici si fanno carico.
Riconosciamo che, dopo appena sette mesi dalla sperimentazione della limitazione del ricorso alle supplenze brevi, la nota n. 4050 dell'USR Emilia Romagna rappresenta oggi un atto di ammissione di quanto avviene nelle nostre scuole sulla pelle dei lavoratori e finalizzato a far comprendere ai dirigenti scolastici che le mancate sostituzioni non solo non costituiscono in alcuni casi specifici una forma di risparmio per l'erario, ma le attuali situazioni di grave disorganizzazione ingenerate dalla mancata assegnazione delle supplenze possono configurarsi come interruzione di pubblico servizio o addirittura arrivare a ledere il diritto allo studio degli studenti.
Riteniamo, però, come più volte abbiamo dichiarato negli incontri con il direttore dell'USR dott. Versari e il direttore dell'AT di Bologna dott. Schiavone, che la soluzione a questi problemi non possa essere quella di raccomandare ai dirigenti scolastici una più attenta valutazione delle situazioni specifiche di rischio per ottemperarvi facendo ricorso a non si sa bene quale soluzione, avvalendosi dell'esercizio del proprio potere gestionale e organizzativo.
È necessario, invece, che finisca l'era dei tagli alla scuola pubblica statale, che il limite al ricorso delle supplenze brevi venga revocato perché occorre investire anche in assunzioni per il personale ATA; perché senza il contributo di questi lavoratori le scuole non aprono e non funzionano; perché la qualità del lavoro organizzativo di tutti i profili ATA non può aumentare a costo zero o, peggio ancora, pensando di ricorrere a una flessibilità imposta, a forme di vessazione o di sfruttamento più o meno esplicito.
USB P.I. Scuola Bologna
Allegato:
- Nota USR Emilia Romagna n. 4050 del 5/4/2016;
- Nota MIUR n. 2116 del 30/09/2015 .