La Corte d’Appello di Bologna ordina il reintegro di 16 lavoratori licenziati, GLS e il suo appaltatore fanno finta di nulla. USB: facciamo rispettare la sentenza
Anche nella logistica c’è il gioco delle tre carte: è quel sistema con il quale le multinazionali del settore appaltano il lavoro ad aziende terze che spariscono dall’oggi al domani, rimpiazzate da altre destinate anche loro ad avere vita breve. In mezzo, i lavoratori, che si ritrovano defraudati di diritti e dignità, quando non addirittura del posto di lavoro.
Clamoroso quanto sta accadendo alla GLS di Piacenza, dove non trova applicazione una sentenza di fine ottobre della Corte di Appello di Bologna, che ha sancito la reintegra e il risarcimento per 16 lavoratori del magazzino di Piacenza ingiustamente licenziati nel 2019 a causa della loro attività sindacale con USB.
La sentenza, una vittoria importante per tutti i lavoratori della logistica, frutto anche di quel che rimane dell’art.18 come strumento di tutela dei lavoratori, non ha ancora trovato applicazione perché, in omaggio al gioco delle tre carte di cui sopra, il vecchio datore di lavoro, SEAM srl, è stato messo in liquidazione e con il beneplacito di GLS è subentrato nell’appalto il Consorzio Natana Doc, di cui SEAM faceva parte.
Quest’ultimo ha dichiarato di non voler dare corso alla reintegra dei 16 lavoratori perché con quella vicenda non c’entra nulla. Peccato che sia SEAM srl che Consorzio Natana Doc facciano capo allo stesso proprietario. Il datore di lavoro ha semplicemente cambiato nome, per poter continuare ad agire indisturbato con poco o nessun rispetto delle norme, e chissenefrega se dei padri di famiglia restano in mezzo alla strada. Anche GLS, la committente, quella che comanda realmente, fa finta di niente, tace e se ne frega della sentenza della Corte d'Appello.
Questo è il sistema degli appalti, un astuto meccanismo che consente ai padroni di sottrarsi alle loro responsabilità nascondendosi dietro al fornitore di servizi per mantenere i lavoratori in uno stato permanente di ricatto e precarietà.
Chiediamo la solidarietà di tutti i lavoratori: in ballo ci sono il diritto di sciopero, il rispetto della legalità, la difesa della dignità, la democrazia, l'interesse di tutti i lavoratori.
GLS e Natana non possono fare i furb: devono rispettare la legge italiana e le istituzioni che la applicano. Se la Corte d'Appello di Bologna dice che licenziare chi sciopera è illegittimo e che i licenziati devono essere reintegrati al lavoro, GLS e Natana devono obbedire!
Con il licenziamento i padroni volevano attaccare e indebolire tutto il movimento dei lavoratori. Difendere il nostro diritto a essere reintegrati è un atto di resistenza per difendere e contrattaccare sul terreno della democrazia, della lotta alla precarietà e al sistema degli appalti, della dignità di classe.
Noi torneremo al nostro posto di lavoro. Per fare questo chiediamo a tutte le lavoratrici, a tutti i lavoratori, ai cittadini di sostenerci organizzando scioperi, presidi, iniziative di lotta.
Toccano un diritto per toglierli tutti, battiamo l'arroganza di una multinazionale per vincere tutti.
I lavoratori USB licenziati della GLS di Piacenza
Piacenza 16-11-2020