Licenziamenti alla Fini Compressori: presidio e sciopero

PRESIDIO ALLA FINI COMPRESSORI CONTRO I 108 LICENZIAMENTI

INTIMIDAZIONI AI LAVORATORI IN SCIOPERO

 

Bologna -

Si è svolto questa mattina, all’inizio del turno di lavoro, il presidio indetto dalle RdB davanti ai cancelli della Fini Compressori di Zola Predosa, con sciopero di un’ora.

Pesanti ed insistenti le intimidazioni e minacce di sanzioni disciplinari per gli scioperanti da parte di capo reparti e dirigenti della Fini Compressori.

L’iniziativa è stata indetta a seguito della riconfermata volontà dell’azienda di non ritirare la procedura di mobilità e licenziamento dei 108 lavoratori (su 219 attuali).

L’azienda invece di richiedere la proroga della cassa integrazione per ulteriori sei mesi ha prima deciso di bloccare di fatto la rotazione della CIG e di “anticipare” i tempi dichiarando la volontà di interrompere ogni ammortizzatore sociale e di licenziare i lavoratori alla scadenza della cassa integrazione.

Una vicenda che dimostra come l’accordo regionale sulla crisi, firmato anche da Confindustria, stia facendo acqua da tutte le parti: gli impegni formali a non licenziare in presenza di ammortizzatori in deroga non viene rispettato anche nei casi di accordo con la Regione sulla possibilità di proroghe.

Un vero e proprio piano di de-industrializzazione quello presentato dall’azienda che prevede la chiusura dei reparti (di verniciatura serbatoi, assemblaggio compressori a pistoni e gruppi pompanti), smantellamento dei magazzini, esternalizzazione di forniture, spostamento completo dei gruppi pompanti in Cina, la drastica riduzione degli impiegati dell'ufficio tecnico, progettisti e disegnatori.

La RdB richiede la revoca della procedura di mobilità, proroga della cassa integrazione a rotazione finalizzata al mantenimento della produzione, l’integrazione della CIGS: necessario l’intervento diretto di Provincia e Regione.

Bologna 7 aprile 2010

p. RdB Bologna

Luigi Marinelli