NON CI STIAMO AI TAGLI AI SERVIZI PUBBLICI DI LINEA E AI CONSEGUENTI TAGLI OCCUPAZIONALI
Oggi, presso la sede della regione Emilia Romagna, si è aperto il “tavolo” convocato dall’assessore Peri, sulle ricadute sui servizi di Trasporto Pubblico regionali ( ferro e gomma) a seguito dei tagli operati dal Governo Berlusconi.
La gran parte degli interventi ha cercato di avallare, e quindi applicare in Regione, l’assurda equazione tagli ai finanziamenti = tagli ai servizi e agli addetti + aumenti tariffari.
A questa logica aberrante non ci stiamo!!!
In questo abbiamo apprezzato le parole dell’Assessore Peri che si è espresso nei termini che “non si possono scaricare automaticamente i tagli statali ai servizi erogati”.
Per noi bisogna agire immediatamente sulla riduzione di quel “poltronificio” che sono diventate le aziende di trasporto:
con l’unificazione di tutte le aziende in un’unica azienda regionale ( con tutte le evidenti economie che ciò comporta, a partire dalla immediata riduzione di Presidenti e relativi consigli di amministrazione!!!);
la conseguente razionalizzazione dei servizi, con l’eliminazione degli evidenti “doppioni” di linee oggi esistenti;
l’azzeramento delle “agenzie” dei bacini di traffico, inutili “carrozzoni” che sottraggono ingenti risorse destinate ai servizi di trasporto pubblico locale.
Inoltre è evidente che ogni aumento delle tariffe andrebbe a gravare sui bilanci delle famiglie già ora oppresse da una crisi che sta falcidiando i salari e l’occupazione in questa regione.
Bisogna evidentemente, invece, salvaguardare tutti i servizi di trasporto, a partire da quelli che la legge regionale attualmente in vigore definisce “servizi minimi”; tutelare i pendolari e tutte le categorie toccate dalla crisi (cassaintegrati; precari; lavoratori in mobilità; contratti atipici; anziani ecc.); potenziare dove possibile l’offerta di servizi di trasporto pubblico locale al fine di invertire la tendenza all’uso dell’auto privata, cosa che gli scellerati tagli operati dal governo Berlusconi invece incentiveranno se venissero applicati pari pari i tagli approvati.
La crisi la devono pagare i responsabili : gli speculatori finanziari!!
Farla pagare ai lavoratori, oltre che immorale, per noi è inaccettabile!!!
Noi la crisi non la paghiamo!!!
Coordinamento USB Lavoro Privato
Settore Trasporti