OGGI ASSEMBLEE E PRESIDI DEI LAVORATORI IN TUTTE LE SEDI INPS DELL'EMILIA ROMAGNA L'INPS E' DI TUTTI, DIFENDIAMOLO INSIEME

Bologna -

 

Questa mattina al Tribunale del Lavoro di Roma si discute il ricorso presentato dalla USB contro la decisione dell’INPS di diminuire le ore di apertura settimanale delle sedi senza convocare le organizzazioni sindacali a livello nazionale per la revisione dell’accordo quadro sull’orario di lavoro.

 

Diminuire le ore settimanali di servizio ha effetto sull’orario di lavoro dei dipendenti ma avrà conseguenze negative sulla produzione e sull’erogazione dei servizi.

 

L’obbiettivo dei vertici INPS è risparmiare sulle spese di funzionamento delle sedi e su quelle relative al personale. Nelle sedi operative non si dà più straordinario ai lavoratori e i turni pomeridiani non sono indennizzati, tutto il contrario di quanto accade nella Direzione generale dell’INPS, dove l’orario di servizio non è stato cambiato.

 

Si tagliano le risorse lì dove si producono i servizi per i cittadini e si lasciano intatte dove operano i massimi vertici dell’Istituto, secondo l’antico detto popolare che sostiene che “chi sta vicino al sole si scalda”.

 

Per queste ragioni questa mattina in molte sedi INPS dell’Emilia Romagna, i lavoratori hanno aderito alla giornata nazionale di protesta lanciata dall’USB, con presidi, assemblee e volantinaggi. I lavoratori hanno ricevuto la solidarietà convinta degli utenti che hanno in molti casi espresso la propria contrarietà per l’ennesima sottrazione di servizi pubblici, spesso di quei servizi rivolti ai ceti e ai soggetti più deboli.

 

L’Unione Sindacale di Base rivendica non solo parità di diritti e di condizioni per tutti i lavoratori dell’ente, ma ritiene che l’INPS appartenga a tutti e sia un bene sociale prezioso da salvaguardare e da valorizzare.

Con la protesta di oggi USB vuole anche rivendicare la necessità di ripristinare i servizi pubblici soppressi, come il ritiro del Mod. 730, senza costringere i cittadini a rivolgersi a Caf, Patronati, Commercialisti. C’è bisogno di un intervento radicale sul sistema pensionistico per evitarne il definitivo massacro attuato negli ultimi vent’anni e assicurare a tutti in futuro una pensione e una vecchiaia dignitose.

 

Bologna, 12 febbraio 2015                                                   USB Pubblico Impiego INPS