Ognuno ha gli indagati che si merita!

Bologna -

IL 12 MAGGIO IL CAPOGRUPPO PD AL COMUNE DI BOLOGNA HA RISPOSTO IN QUESTO MODO ALLA RICHIESTA AVANZATA DALLA DELEGATA USB DI INCONTRARE UNA DELEGAZIONE DI LAVORATORI DEL PUBBLICO IMPIEGO MOBILITATI PER RIVENDICARE L’APERTURA DELLA CONTRATTAZIONE NAZIONALE E L’ASSUNZIONE DEI PRECARI CHE VOLEVANO CONSEGNARGLI UNA LETTERA PER RENZI E LA MADIA

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Gentile Sig.ra Fabbiani ,

in relazione alla richiesta di USB, da lei sottoscritta, desidero informarla che mercoledì 14 maggio p.v. alle ore 15.30 saremo impegnati per una commissione fuori sede.

Desidero inoltre sottolineare che, dopo l'interruzione della commemorazione di Maurizio Cevenini, condita con offese e minacce nei confronti dei Consiglieri Comunali e dopo l'aggressione a dirigenti e militanti del Partito Democratico di mercoledì 7 maggio u.s., a cui hanno preso parte rappresentanti e dirigenti del sindacato USB, come da voi stessi confermato, non riteniamo ci siano le condizioni per riavviare un confronto politico, anche in seguito alle indagini in corso, che riguardano alcuni dirigenti del vostro sindacato.

Saremo nuovamente disponibili previa una netta condanna e presa di distanza da entrambi gli episodi, a tutela di una compiuta idea di democrazia, tesa a garantire il diritto di tutte le forze politiche ad esprimere liberamente le proprie opinioni.

 

Per il Gruppo Consiliare PD

Il Presidente

Francesco Critelli

_______________________________________________________________________________________ QUELLA CHE SEGUE E’ LA RISPOSTA DI USB BOLOGNA

Caro Presidente,

visto la nostra richiesta di incontro a cui è seguita la sua fantasiosa risposta, che ha deciso inoltre di rendere pubblica attraverso un’agenzia stampa, le rispondiamo anche noi in forma pubblica.

1)       In merito ai fatti da lei romanzati relativamente alla contestazione da parte degli operatori sociali nella giornata di commemorazione di Maurizio Cevenini, le ricostruiamo i fatti per come si sono realmente svolti.

Un presidio di lavoratrici e lavoratori delle cooperative sociali che anche quest’anno si sono visti sottrarre dal Comune tre mesi di stipendio, ha chiesto di essere ricevuto dalla Giunta per esporre la gravità della situazione.

In tal senso sono stati contattati rappresentanti dell’Amministrazione ai quali, per altro, è stata resa nota l’intenzione di salire nella sala antistante gli uffici del Sindaco, per avviare un confronto a commemorazione conclusa.

I lavoratori si sono però trovati sbarrati dalla polizia municipale l’accesso alla sala e, nonostante un ispettore della medesima abbia fatto da intermediario per fare entrare i lavoratori, la risposta della Giunta è stata negativa.

I lavoratori sono quindi entrati nella sala consigliare senza interrompere in alcun modo la cerimonia che da lì a 5 minuti si è poi conclusa.

Solo a quel punto, mentre giunta e consiglieri comunali, ad eccezione del solo movimento 5 stelle, se ne stavano andando, è cominciata una sacrosanta protesta per rivendicare il diritto al salario.

In quel frangente, non vi è stata nessuna minaccia e per quanto riguarda le presunte offese le facciamo notare che  in tale senso si è contraddistinto il suo compagno di partito, Tommaso Petrella, che con la sobrietà che lo contraddistingue, ha urlato del “coglione” ad un lavoratore in lotta.

 

Infine le vogliamo rendere noto che Cevenini si è sempre contraddistinto per la grande capacità e disponibilità nei momenti di conflitto, interloquendo sempre con i manifestanti e trovando spesso il modo di farli parlare con la Giunta.

L’amarezza che  ha, purtroppo,  pervaso i suoi ultimi mesi di vita e che lui stesso ha denunciato, non riguardava certamente chi come noi non ne condivideva l’appartenenza politica ma l’ha sempre considerato un  “avversario con classe” ed un interlocutore serio.

 

2)       Le ricordiamo che la partecipazione di nostri iscritti all’iniziativa del 7 maggio scorso è stata a titolo individuale così come quella di iscritti ad altri sindacati.

Allo stesso tempo  vogliamo ribadirle che i toni esasperatamente alti, al limite del ridicolo, che hanno contraddistinto le “reazioni” dei dirigenti renziani,  se dovevano servire ad intimidire chi , come noi, non è disposto a tacere di fronte al jobs act, una legge che costruisce un modello lavorativo al limite dello schiavismo, non hanno colpito nel segno. 

Continueremo a contestare le politiche che colpiscono i lavoratori e i settori popolari in genere e se qualche nostro dirigente viene indagato dalla magistratura per questo, continueremo ad esprimere la nostra solidarietà.

Solidarietà che  non può certamente andare invece ai tanti dirigenti del suo partito inquisiti e a volte condannati per reati di ben altra natura.

Ognuno ha i suo indagati: noi abbiamo coloro che hanno partecipato a manifestazioni contro le varie guerre (sostenute dal suo partito in Europa come in Asia) o ancora per avere sostenuto le lotte dei lavoratori delle fabbriche e dei servizi che hanno occupato ferrovie ed autostrade o sono saliti sui tetti per non perdere il lavoro o ancora coloro che hanno dovuto occupare stabili sfitti da anni per avere un tetto sotto il quale dormire o ancora per non avere accettato supinamente lo stupido divieto a non manifestare nel centro delle città.

Voi avete indagate “ personalità politiche” che hanno usato soldi pubblici per pagare le amanti, per vivere nel lusso, per finanziare il partito, o che hanno usato la loro posizione  istituzionale per sistemare gli amici o peggio ancora per collusione con la criminalità organizzata.

Ognuno ha gli indagati che si merita.

La lettera a Matteo e Marianna da parte dei dipendenti pubblici gliela consegneremo comunque.

Stia sereno