OLTRE MILLE LAVORATORI IN CORTEO A BOLOGNA IN RISPOSTA ALLA RIFORMA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Bologna -

Alla riforma della pubblica amministrazione del governo e al suo carico di pesantissimi tagli ai servizi, ai posti di lavoro e alle condizioni di vita dei pubblici dipendenti, oggi a Bologna ha risposto una manifestazione di oltre mille lavoratori in sciopero del settore pubblico, dei Vigili del Fuoco, delle società municipalizzate e dei servizi esternalizzati in appalto.

La protesta è iniziata con un presidio in piazza Roosevelt davanti alla Prefettura, da cui è poi partito un corteo molto vivace che si è snodato per le vie cittadine.

Giunti in Piazza Maggiore, le lavoratrici e i lavoratori dei servizi educativi e scolastici comunali hanno invaso il cortile di Palazzo d’Accursio per protestare contro il progetto di affidare i servizi ad un’istituzione e hanno inveito contro i rappresentanti delle forze politiche che sostengono questo assurdo progetto.

Altri momenti forti di protesta si sono svolti al passaggio del corteo sotto la sede della Provincia, dove parte dei lavoratori verranno trasferiti in modo coatto, specie a ciò che resta del ministero di giustizia, mentre tanti altri rischiano la perdita del posto di lavoro.

I lavoratori della scuola hanno poi sostato sotto le finestre dell’Ufficio Scolastico per inveire contro la cronica e progressiva carenza di organici, l’aumento insostenibile dei carichi di lavoro e lo sfruttamento strutturale del precariato.

La manifestazione si è conclusa in Piazza XX Settembre con un comizio che ha visto gli interventi di rappresentanti di diversi settori coinvolti dalla protesta, tra i quali i Vigili del Fuoco verso i quali continuano ad essere destinati esclusivamente precarietà e riduzione di diritti e organici.

Le prime notizie sull’adesione allo sciopero ci dicono di molti poliambulatori nei quali hanno funzionato solo i servizi minimi, molti nidi e scuole dell’infanzia comunale chiusi e diversi uffici con adesioni al 100%.

 

La manifestazione di Bologna è stata una delle decine che oggi hanno invaso tutti i capoluoghi del paese. Di fronte al messaggio unificato che vorrebbe convincere gli italiani che tagliare lo stato sociale, privatizzare i servizi e licenziare i lavoratori li renderà felici, i lavoratori pubblici, delle società municipalizzate e dei servizi esternalizzati hanno mandato un segnale forte e chiaro di opposizione alle politiche di smantellamento della pubblica amministrazione attuate dal governo e riproposte sul nostro territorio da un’amministrazione comunale che persegue la dismissione dei servizi pubblici rivolti in particolar modo ai ceti popolari.

 

Le mobilitazioni proseguiranno nei prossimi giorni a livello locale, a partire dalla difesa dei servizi educativi e scolastici comunali, e nazionale con la manifestazione del 28 giugno a Roma che darà il via al contro semestre europeo, organizzato per fermare le politiche di austerità dell’Unione Europea.