Piano per l’Uguaglianza: il Comune di Bologna inizi dalle discriminazioni ai danni delle lavoratrici del PRIS e di Holacheck
Bene l’avvio di un “Piano per l’Uguaglianza” contro le discriminazioni sul lavoro delle donne sul territorio metropolitano, annunciato dal sindaco Lepore, ma si inizi dai servizi esternalizzati da Palazzo D’Accursio e società partecipate.
Da troppo tempo sono sul tavolo dell’amministrazione comunale le nostre segnalazioni e vertenze che vedono direttamente coinvolte lavoratrici che subiscono discriminazioni e condizioni di lavoro che rendono la qualità dell’occupazione femminile più precaria e sottopagata.
Solo per citare i due casi più recenti: quello delle operatrici del servizio PRIS (pronto intervento sociale in appalto alla cooperativa Società Dolce), che nonostante garantiscano un servizio delicato h24 si vedono riconoscere in busta paga solo il minimo di ore contrattuali di un part time involontario.
Come l’altro caso delle operatrici delle biglietterie di Tper (in appalto alla Holacheck) che, dopo il cambio di appalti, si sono viste peggiorare le proprie condizioni, con una gestione dell’organizzazione del lavoro che penalizza le donne, come già denunciato alla consigliera per le pari opportunità. Arrivando a ridursi l’orario di lavoro per poter conciliare la vita con il lavoro. Sottoposte all’arbitrio di una azienda che in spregio totale verso lo sciopero femminista dell’8 marzo ha inviato sul loro posto di lavoro crumiri a sostituire le scioperanti.
Due casi che sono solo emblematici di una condizione concreta di svantaggio che subiscono le lavoratrici nel nostro territorio, verso le quali alla “ordinaria precarietà” del lavoro si va a sommare una “ordinaria discriminazione” di genere.
Per questo invitiamo la Giunta metropolitana e cittadina a dimostrare con i fatti le proprie intenzioni partendo dal fare pulizia di queste intollerabili situazioni che vedono una evidente responsabilità degli enti pubblici.
USB Bologna