Pinacoteca nazionale di Bologna, USB: contro gli esodi forzosi, il 25 dicembre presidio dei lavoratori ALES
Con un preavviso di circa due settimane, a ridosso delle festività di Natale, la direzione museale della Pinacoteca Nazionale di Bologna ha comunicato ai dipendenti della ALES un trasferimento imminente presso altre sedi, principalmente fuori regione presso musei fiorentini.
La Ales (Arte Lavoro e Servizi spa), è la società in house del Ministero della Cultura (MiC), che è impegnata da oltre vent’anni in attività di supporto alla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale italiano e attività di gestione.
Tale scelta è stata giustificata con il fatto che, a partire dal 2024, la Direzione Generale Musei non erogherà più al museo i fondi che finora aveva stanziato per coprire i costi relativi al personale Ales.
Questo personale andava a colmare solo parzialmente le carenze di organico della Pinacoteca Nazionale di Bologna, più volte ricordate anche nei bilanci del museo.
Nell’ottica quindi di salvaguardare il proprio bilancio – non ci sarebbero, a detta della direzione museale, abbastanza soldi per mantenere il contratto con Ales utilizzando il budget del museo – la soluzione proposta è quella di costringere i lavoratori ad un trasferimento fuori regione.
Non parliamo di centinaia di posti di lavoro da mantenere, ma di una decina di lavoratori il cui apporto è fondamentale per il funzionamento del museo.
La vicenda assume tratti ancora più paradossali se consideriamo che la Pinacoteca, da febbraio 2023, ha stipulato una convenzione con alcune associazioni di volontariato proprio per attività di supporto alla fruizione e all’accoglienza. Convenzione a buon mercato, visto che l’impiego di volontari costa al museo solo 8.000 euro a titolo di rimborso spese per le associazioni coinvolte.
La Pinacoteca di Bologna è diventata museo autonomo nel 2019 e il Ministero della Cultura ha celebrato tale fatto sostenendo che avrebbe innescato “un processo virtuoso che contribuirà alla crescita e allo sviluppo del territorio”. L’unico processo che vediamo innescarsi, tuttavia, è un esodo forzato dei lavoratori.
Il 25 dicembre dalle 9.00 alle 12.00 i lavoratori saranno in presidio sotto la Pinacoteca (in via Belle Arti 56) insieme al personale ministeriale del museo che si sta mobilitando in supporto ai colleghi e non aderirà all’apertura straordinaria di Natale.
Esprimiamo solidarietà a questi lavoratori, supportiamo questa azione e ogni altra iniziativa che sarà intrapresa e siamo a disposizione per tutelare i loro interessi.
USB Bologna