POMPIERI IN MUTANDE
POMPIERI IN MUTANDE
Cosa ci fanno oggi in questa piazza dei Pompieri in mutande, è forse il preludio di una calda estate o la nuova divisa dataci dal ministero? Nessuna delle due, i Pompieri sono in mutande perché una miope amministrazione pubblica negli anni ci ha sempre più impoverito, tagliandoci i fondi e riducendo il personale. La delicata macchina del soccorso risente pesantemente di scelte politiche che non tengono conto delle nostre richieste.
Oggi noi Vigili del Fuoco allo stremo delle nostre forze, nonostante i continui tagli e il mancato turn over nelle assunzioni, riusciamo ancora a garantire l’incolumità dei cittadini, ma vista la situazione attuale non diamo garanzie nell’immediato futuro. Ignorare questa protesta, significa mettere a repentaglio la sicurezza di tutti, nessuno escluso. Siamo Noi per una volta a chiedere aiuto. Vogliamo poter fare il nostro lavoro con la solita passione, forza e coraggio, lontano dai riflettori e in silenzio. Non sono le medaglie o la gloria che cerchiamo, ma la dignità, quella si!
La dignità di uno stipendio parificato alla nostra professionalità, il diritto alla formazione, la necessità di avere mezzi e attrezzature sempre efficienti, l’assoluta urgenza di assumere più personale per consentirci una maggiore presenza sul territorio. Chiediamo l’assunzione dei precari all’interno della nostra amministrazione, un’assunzione più volte promessa.
La situazione attuale è disastrosa, i Pompieri in Italia sono poco più di 30 mila, solo la città di Parigi ne ha 10 mila, il nostro contratto è scaduto da 16 mesi, il Comando di Bologna è indebitato per 350.000 euro, per il 2007 sono stati stanziati 252.000 euro, cifra che non copre neppure i debiti, l’ENEL ha minacciato di staccare la corrente elettrica al Comando per morosità, solo l’intervento del Prefetto ha scongiurato lo stacco. Questo è solo uno dei tanti fornitori che interromperanno, legittimamente, la loro collaborazione se non pagati. I soldi per la formazione sono bloccati, i corsi di mantenimento ridotti al minimo. Il nucleo elicotteri ha velivoli fermi perché non ci sono soldi per la manutenzione e i nuclei sommozzatori probabilmente verranno soppressi in alcune province, per la stessa ragione.
I Vigili del Fuoco sono sempre stati presenti in tutta la storia di questo paese, al fianco delle popolazioni nei momenti più difficili, come terremoti, alluvioni, frane, attentati terroristici, al fianco dei cittadini in ogni ora del giorno, sempre pronti a portare un soccorso indispensabile; tutto ciò al massimo delle nostre possibilità e professionalità, a volte pagando con il sacrificio della stessa vita. Nonostante questo i nostri governanti e amministratori sono più attenti agli aspetti economici che a quelli della sicurezza. Il soccorso è un diritto di tutti, metterlo in discussione equivale a mettere in discussione tutto il nostro sistema sociale.
Abbiamo sentito il dovere di informare senza enfasi ma con passione, senza retorica ma con i fatti.
A TUTTA LA CITTADINANZA, AL SINGOLO CITTADINO chiediamo di farsi sentire dai nostri politici, con una telefonata, con una E-Mail o con una lettera, chiedendo di smettere di economizzare sulla sicurezza dei cittadini, speculando sulle nostre vite, così da dare un esempio alto di Democrazia partecipativa. Questo comunicato a lo scopo di responsabilizzare anche il singolo cittadino, che con il suo parere può e deve spronare i politici a trovare soluzioni in tempi rapidi, quest’ultimi in quanto rappresentanti del popolo, hanno il dovere di ascoltare le richieste di ogni singolo individuo, di tutta la collettività e di Noi, qua, che ci troviamo in questa piazza oggi.
Bologna 21/05/2007
Comunicato Stampa
Bologna, 21 maggio 2007
Oggi i vigili del fuoco di tutta la regione si sono presentati in piazza S.Stefano, simbolicamente sotto casa del Premier, in mutande, per denunciare la grave situazione di disagio di tutta la categoria.
Oltre cento Vigili del Fuoco hanno presidieranno in mutande la Piazza dalle ore 10 in poi.
Hanno parteciperanno delegazioni provenienti da tutta la regione.
In particolare, si è contestato:
-il mancato turn-over necessario a sostituire il personale in pensione;
-i tagli ai capitolati di spesa che hanno creato deficit per centinaia di migliaia di euro in ogni Comando della regione e più in generale di tutta italia;
- la mancanza di soldi per la formazione, per le missioni, per le competenze e gli straordinari;
- il mancato rinnovo del contratto scaduto da 16 mesi;
-il memorandum che privatizza i servizi pubblici e attacca le condizioni di lavoro dei pubblici dipendenti
Si chiede:
- la stabilizzazione del personale precario, personale che è stanco di molte promesse non mantenute.
- maggiori fondi per poter almeno pareggiare il deficit di ogni Comando;
- il diritto alla formazione per poter mantenere la nostra professionalità;
-il rinnovo del contratto nazionale di lavoro;
Una delegazione si è recata in Prefettura per esporre i problemi maggiori. Da parte della prefettura si è avuta piena disponibilità ad inviare una relazione dettagliata sulla situazione di emergenza grave del nostro apparato di soccorso, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero dell’interno e al Ministero dell’economia. Lo stesso Comandante ing. Tolomeo Litterio del Comando di Bologna ha dimostrato con la sua presenza in piazza, la veridicità della nostra situazione. Siamo rammaricati, che nonostante gli inviti a tutti gli amministratori locali, nessuno ha avvertito, nonostante l’importanza del tema, la necessità di presenziare alla protesta.
Non si può sempre invocare politiche sulla sicurezza senza comprendere che la prima sicurezza che va garantita è quella al soccorso verso i cittadini.
Tutti a chiedere forze di polizia nessuno che si interessi nemmeno del fatto che l comandi dei vigili del fuoco non hanno più neanche i soldi per pagare l’Enel.
Quale servizio ai cittadini è possibile in tali condizioni????
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Bologna, 21 maggio 2007
Per il coordinamento regionale Carlo Grandi
ANCHE IL COMANDANTE LITTERIO IN PIAZZA S.STEFANO (E' PRIMA VOLTA)
(DIRE) Bologna, 21 mag. - Erano un centinaio, i vigili del fuoco che questa mattia si sono presentati in piazza Santo Stefano a Bologna, a due passi dall'abitazione del premier Romano Prodi, con bandiere, striscioni e megafoni per protestare contro la precarieta' e i tagli al Corpo, che mettono il servizio in ginocchio. Sono arrivati da tutta l'Emilia-Romagna, e per manifestare emblematicamente la mancanza di risorse, si sono tolti i pantaloni della divisa e hanno protestato in mutande, distribuendo volantini ai passanti che assistevano imbarazzati alla singolare protesta. I pompieri lamentano "la persistenza da diversi anni del sottorganico, 15 mila vigili in tutto il Paese, di cui 500 in Regione, e circa 100 solo a Bologna", spiega Carlo
Grandi, coordinatore regionale dei Vigili del Fuoco per le Rdb. Il problemi della carenza di organico e' strettamente legato alla "scarsa disponibilita' di fondi", che si ripercuote anche sul servizio "che perde di qualita', avendo meno personale poco formato, mezzi di soccorso obsoleti, che vengono riparati come e'
possibile", per non parlare della "difficolta' nel pagamento dei fornitori dei servizi", aggiunge Grandi.
Durante la protesta di piazza, arriva a dare la sua solidarieta' ai vigili anche Tolomeo Litterio, capo del comando provinciale di Bologna, che conferma "la situazione spiacevole",che i suoi colleghi stanno vivendo. Litterio si dichiara "vicino a loro", sentimento che non si puo' non provare "per persone concui si lavora in situazioni rischiose". La presenza del comandante e' stata accolta con entusiasmo dai Vigili in piazza.
"In 30 anni che faccio questo mestiere non avevo mai visto un comandante ad una manifestazione, segnale della gravita' della situazione", specifica Grandi. Cuore della protesta e' dunque la bassa qualita' del servizio che scaturisce dal sottorganico, conseguenza della mancanza di fondi. "Oggi a Bologna se ci sono due o tre
interventi in concomitanza si rischia di dover chiedere aiuto alle provincie limitrofe", spiega pompiere precario da sette anni, che aggiunge: "C'e' un abuso del servizio dei 'discontinui', a Bologna noi precari copriamo il 30% del servizio, che va da 60 a 80 unita' che vengono impiegate per il servizio ordinario, quando invece andrebbero richiamate solo in casi gravi". Nonostante tutto il servizio del 115 viene sempre
mantenuto, "quando c'e' una chiamata esce sempre una macchina, maormai siamo arrivati ad un punto in cui non si riesce piu' a garantire un buon servizio; poi la gente si lamenta che le macchine arrivano in ritardo, ma loro non lo sanno in che condizioni lavoriamo". Altro problema e' quello del ritardo nei pagamenti, "che per i lavoratori discontinui vengono fatti sistematicamente dopo quattro o sei mesi", dice un'altra precaria, che aggiunge: "Devo ancora ricevere lo stipendio di novembre, dicembre, febbraio, marzo e aprile, se non avessi un lavoro integrativo non potrei vivere". I contratti precari infatti sono di un massimo di 160 giorni, con contratti da 20 giorni ciascuno, ma con questo sistema "la maggior parte di noi fa fatica a trovare un altro lavoro per integrare", dice ancora una altro vigile del fuoco discontinuo. Conseguenza di questo, "la professionalita' viene sempre piu' a mancare". Un altro pompiere spiega che "una macchina quando esce puo' portare fino a sei persone, ma a volte siamo costretti ad uscire con quattro piu' uno, precario, che non possiamo impiegare in situazioni di alto rischio". I precari infatti, sono meno formati e fanno dei turni in ogni reparto del comando, cioe' passano in brevissimo tempo dagli uffici ai mezzi di soccorso, ad altre mansioni, ed e' "difficile che se uno per tre mesi e' stato a timbrare delle buste siapronto per intervenire su un incendio", aggiungono ancora dei pompieri in piazza, cosi' "si mette a rischio la sicurezza dei cittadini e la nostra".