Argomento:

PRESIDIO DEI LAVORATORI PRECARI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Bologna -

MARTEDI’ 28 MARZO ALLE ORE 15.00

PRESIDIO DEI LAVORATORI PRECARI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 

DAVANTI AL CONSIGLIO REGIONALE DI VIALE ALDO MORO 50

Sono   migliaia  i lavoratori precari  (tempo determinato, co.co.co., cfl, interinali) che da anni  lavorano  nei vari enti locali (Comuni, Regione, Provincia), negli Enti Previdenziali, nei Ministeri, nell’Università, nelle Agenzie Fiscali, nella sanità  che rischiano nell’immediato    di  essere espulsi  definitivamente  dalla Pubblica Amministrazione e di  non avere  nessuna possibilità di stabilizzazione,  a causa  del blocco delle assunzioni previsto dalla legge finanziaria imposta dal Governo Berlusconi ed  accettata supinamente dalla Regione Emilia Romagna e dagli altri organi di governo del territorio.

E’ vero che la Legge Finanziaria impone gravi tagli occupazionali, e proprio  per tale motivo riteniamo non sia più il tempo di rituali prese di distanza  rispetto a queste scelte: è venuto il momento che gli Amministratori facciano finalmente seguire alle parole i fatti.

Crediamo sia necessario disobbedire  ai tagli sul costo del personale imposto dalla finanziaria con l’immediata proroga di tutti i contratti scaduti e in scadenza  e  al blocco delle assunzioni   attraverso  l’emanazione di leggi e provvedimenti  anche normativi  che      diano risposte alle sacrosante richieste e aspettative di stabilizzazione  a quanti per anni,  con contratti precari,  garantiscono la funzionalità  dei servizi nei vari enti. 

Per questo  crediamo che i lavoratori precari debbano tornare ad essere protagonisti    partecipando al presidio   che si terrà martedì 28 marzo alle ore 15 sotto il Consiglio Regionale  in via A. Moro 50.

Nella stessa giornata è previsto un incontro con i gruppi consiliari ed è stato chiesto un incontro anche alla Giunta.

Vogliamo chiedere alle forze politiche che si stanno candidando a governare il paese   di uscire dall’ambiguità  e di formalizzare un impegno preciso anche per il dopo elezioni.

La stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione deve diventare il primo punto nell’agenda politica  degli amministratori locali e del prossimo Governo.

Non vogliamo che il brutto accordo firmato in regione  dai sindacati concertativi diventi l’esempio per le altre amministrazioni pubbliche e per il prossimo governo.