Protesta dei lavoratori della Città Metropolitana in Consiglio comunale contro Merola

Bologna -

Oggi pomeriggio il Consiglio comunale di Bologna è stato interrotto dalla protesta dei lavoratori della Città Metropolitana contro Merola. La protesta ha rappresentato la rabbia e l 'esasperazione di fronte all'immobilismo di Merola e della sua Giunta. E' stato esposto uno striscione che recitava: S/mobilitiamo Merola. ll Sindaco della Città Metropolitana di Bologna non sta rispettando la Legge Regionale. Mentre in tutte le altre province della regione si sono raccolte le disponibilità volontarie dei lavoratori per andare a ricoprire il 10% di posti disponibili in Regione, nella città metropolitana di Bologna bisogna sottostare all’indisponibilità dell’amministrazione a venire incontro alle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori già duramente coinvolti. Continuare a prendere a schiaffi i lavoratori, che se va bene rimarranno a svolgere servizi privi di adeguate coperture economiche o dovranno perdere le loro professionalità per svolgere mansioni diverse; che potranno cambiare sede di lavoro; che hanno i contratti di lavoro bloccati da sei anni per poi elargire solo dal 2016 un'elemosina di 5,20 euro lordi MEDI mensili, è la dimostrazione pratica che i lavoratori pubblici per questo Governo nazionale e quelli locali sono gli agnelli sacrificali da immolare agli interessi di Confindustria. Dopo la sospensione del consiglio comunale abbiamo incontrato una delegazione di consiglieri tra cui il presidente della Commisione Affari Generali ed Istituzionali della Città Metropolitana a cui abbiamo chiesto, ed ottenuto, un incontro per mercoledì 21 alle 14.30. La mobilitazione di oggi proseguirà finchè l’arroganza di chi non rispetta i diritti e il salario dei lavoratori e continua a tagliare servizi ai cittadini non cesserà e, come USB, abbiamo già fissato uno sciopero generale nazionale di tutti i dipendenti del pubblico impiego il 20 novembre prossimo che unirà, con manifestazioni di piazza, tutti coloro che vogliono difendere i beni comuni, evitando smantellamenti e privatizzazioni che alzeranno i costi e cancelleranno le difese delle fasce più deboli della società civile. USB Bologna