Province: Riordinare lo smantellamento!

Organizza con noi lo sciopero generale del pubblico impiego del 20 novembre!

 

Bologna -

Ieri, 20 ottobre 2015, nell'incontro con l'Amministrazione Regionale, alla presenza del Direttore Generale Broccoli e l'Assessore Petitti abbiamo evidenziato le criticità presenti sia nel lavoro sin'ora svolto dall'Osservatorio Regionale sulla mobilità sia sulle drammatiche situazioni presenti in ogni settore di intervento della legge di riordino dello smantellamento delle Province, città metropolitana e alcuni importanti servizi regionali.

 

La Regione, attraverso l'Osservatorio, deve garantire che tutti i lavoratori possano verificare la correttezza della lista in cui sono inseriti, per denunciare eventuali incongruenze ed ottenere che le liste siano rettificate. Per ora l'unica opportunità presente è per i lavoratori di province e città metropolitana adibite alle funzioni non fondamentali oggetto di riordino (L.R. 13/2015) per tutti gli altri tale possibilità non è prevista è ciò non è accettabile.

 

I lavoratori che notano delle incongruenze nelle liste devono immediatamente segnalare l'anomalia alla propria amministrazione, alla Regione Emilia Romagna -Osservatorio Regionale sulla mobilità e a noi di USB al fine di permetterci un tempestivo intervento (potete scrivere a emiliaromagna.pubblicoimpiego@usb.it ).

 

Le regole di garanzia della legge (stipendio, salario accessorio, livello, indennità, etc.) e dell'Osservatorio Regionale devono applicarsi a TUTTI i lavoratori coinvolti, nessuno escluso sia che si tratto delle Province, Regione, Agenzie o città metropolitana.

 

Abbiamo parlato a lungo della situazione che si è creata nella Città Metropolitana a causa della gestione incredibile che I responsabili della stessa, Merola in testa, stanno facendo nell’indicare i criteri con i quali deve avvenire lo spostamento in regione dei dipendenti ex provinciali.

 

Il tentativo infatti di mantenere negli organici della Città Metropolitana più lavoratori possibili, nonostante ci sia la disponibilità di posti in Regione, rischia di produrre un caos infinito in quanto con i tagli predisposti dalla Legge di stabilità, sarebbero a rischio le risorse per i servizi, stipendi compresi. La Regione si è dichiarata contraria ad una gestione di tale fatta dell’intera vicenda ed ha mantenuto la disponibilità ad assorbire un 10% di lavoratori in più rispetto al numero complessivo previsto per il passaggio di funzioni (110 lavoratori). Si è infine resa disponibile ad una verifica nei prossimi giorni.

 

Altra situazione a rischio è quella dei centri per l'impiego per i quali c’è una ipotesi di accordo nazionale che prevede una convenzione con la Regione che potrà “utilizzare” il personale che rimarrà provinciale e per il quale lo Stato stanzierà i 2/3 di copertura economica ma solo fino a tutto il 2016. Un bel passo indietro quindi rispetto a quanto stabilito dalla legge regionale che ne prevedeva il passaggio in Regione.

 

Cosa succederà poi a fine 2016, non si sa! Analoga situazione per la polizia provinciale che doveva essere garantita nella legge di riordino come da noi già più volte sollecitato, la quale invece rimarrà nelle dotazioni organiche delle province. Intanto i lavoratori impauriti scappano come topi su una nave che affonda cercando lavoro nelle polizia municipale o in quel 10% che passerà in regione perdendo professionalità e competenze.

 

Proprio a causa di tutte queste incertezze non ci basta la rassicurazione che nessuno andrà in soprannumero e abbiamo preteso ed ottenuto che nessun lavoratore sarà inserito nella Piattaforma di Mobilità nazionale prima di un confronto con le organizzazioni sindacali che possa trovare soluzioni alternative.

 

Infine ma non ultimo per importanza abbiamo parlato dei servizi tecnici di bacino per i quali si aprirà una discussione sindacale in sede aziendale (RER), a conclusione dell’iter di riordino legato alle province.

 

Abbiamo semplicemente chiesto se ci fosse una opzione individuale rispetto ai possibili trasferimenti e ci è stato risposto che in prima battuta non è previsto.

 

L’impressione è stata quella che su questa partita si stia navigando a vista.

 

Abbiamo quindi chiesto un incontro politico con l’assessore Gazzolo e il direttore generale Bortone Sappiamo che tutta questa situazione non può essere governata decentemente perché un riordino così come una ristrutturazione ha bisogno di cospicui investimenti e progetti dettagliati qui si procede nel buio più totale perchè non si ha un quadro complessivo è particolareggiato, mancano un sacco di elementi che spesso non dipendono neppure dalla regione e qui stiamo utilizzando l'Osservatorio Regionale come un fiammifero per fare luce su questa trasformazione e ci troviamo nel bel mezzo della tempesta di tagli ai finanziamenti, ai servizi e al welfare ... cosa fare? Incazzarci e reagire.

 

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