RECEPIMENTO LEGGE BRUNETTA IN REGIONE

Bologna -

La Regione ha tentato a fine anno di far passare un Progetto di Legge regionale di recepimento del D.Lgv. 150/2009 (Decreto Brunetta), tentativo che abbiamo fortemente contrastato riuscendo ad ottenere una sospensiva dell’iter dell’approvazione.

intanto…

In questi giorni con una lettera-denuncia al ministro Renato Brunetta, si è dimesso uno dei 5 membri della Commissione Indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle Amministrazioni Pubbliche (CIVIT), una delle persone che hanno un ruolo di primo piano nell’attuazione della riforma.

Sotto accusa è l’impianto della riforma costruita sui cardini della performance e della valutazione dove i poteri della Commissione – finita nella bufera quando il presidente Antonio Martone, anche se non indagato, è rimasto coinvolto nell’inchiesta sull’eolico e la nuova P3 –, impongono l’indirizzo, il coordinamento e sovrintende alle valutazioni dei dipendenti pubblici e a garantire la trasparenza delle Amministrazioni.

Nella lettera-denuncia si evidenzia come l’indipendenza della  Commissione è solo sulla carta poiché le ingerenze della politica sono fortissime.

 Infatti, il Governo si riserva ogni potere di determinare nomine, compensi e ambiti di operatività della Commissione stessa, trattando la CiVIT come parte del proprio staff.

Basti pensare che, con un budget di 8 milioni di euro l’anno, la metà va a progetti vagliati da Brunetta e dal ministero Tremonti.

 E lo stesso vale per gli Organi Indipendenti di Valutazione recentemente costituiti presso molte Amministrazioni.

Per rendere la Pubblica Amministrazione più efficiente e competitiva bisognerebbe risolvere i problemi a livello organizzativo e di sistema, puntando sulla creazione di valore pubblico e sulla valutazione degli impatti dell’azione amministrativa, dove il vero interesse dei cittadini e delle imprese è la qualità dei servizi.

La riforma Brunetta non affronta minimamente questi aspetti ma bensì scarica tutte le responsabilità sui dipendenti “fannulloni”, individuando il vero fulcro dell’azione nella sanzione al dipendente.

Inoltre, se la riforma fosse davvero una priorità, come spiegarsi l’auto-esclusione della Presidenza del Consiglio, del Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Dipartimento della Funzione Pubblica dal sistema di valutazione?

Apprendiamo oggi dalle dichiarazioni dell’Assessore Bortolazzi  che nonostante tutto  “La riforma Brunetta va recepita e lo faremo entro il primo trimestre dell’anno”,

Ci chiediamo cosa altro deve accadere affinchè questa Regione abbia un sussulto ed eserciti veramente la propria autonomia  respingendo  definitivamente  quel manifesto ideologico contro i dipendenti pubblici che è la Legge Brunetta?