ROMA 25 settembre 2010 Assemblea Nazionale del precariatodella scuola, università e ricerca
La scuola pubblica statale ha subito, in questi ultimi anni, un violentissimo attacco, con la cancellazione di 133 mila posti di lavoro, il taglio di 8 miliardi di euro per il suo funzionamento e, soprattutto, lo svuotamento del suo ruolo di strumento di emancipazione delle nuove generazioni dall'ignoranza e dal degrado sociale in cui questa politica ci sta gettando tutti. La scuola, come il resto del Pubblico Impiego, è diventata il bancomat di Tremonti, usata per pagare i debiti della crisi economica generata da banche, imprenditori e assicurazioni. Allo stesso modo anche l’università e la ricerca, anziché essere considerate settori trainanti nei quali investire, vengono ridimensionate e depredate, con pesanti conseguenze soprattutto sul futuro lavorativo dei tanti precari. Non si può rimanere indifferenti davanti alla demolizione della scuola pubblica - svenduta ai privati e squalificata come la sanità - portata avanti dai governi e dai loro sindacati “amici”. E' ora di riprenderci la nostra autonomia e indipendenza e di ricostruire la nostra forza su obiettivi chiari.
Costruiamo insieme un’assemblea nazionale per preparare una grande mobilitazione su:
1. NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DELLA SCUOLA PUBBLICA STATALE,
contro l'autonomia scolastica, l'ingresso delle Fondazioni private, contro le esternalizzazioni dei servizi (mense, pulizie, servizi informatici e amministrativi), contro la regionalizzazione della scuola e i finanziamenti diretti e indiretti alla scuola privata; contro l'obbligo del “contributo volontario” delle famiglie alle scuole; contro l'abbassamento dell'obbligo scolastico e l'apprendistato per i giovani a partire dai 15 anni;
2. RITIRO IMMEDIATO DI TUTTI I TAGLI e delle controriforme della scuola primaria e secondaria di secondo grado.
3. IMMEDIATA ASSUNZIONE A TEMPO INDETERMINATO DI TUTTI I LAVORATORI PRECARI sui posti vacanti e disponibili, secondo l'organico precedente ai tagli del piano Tremonti/Gelmini (300 mila nel 2007), con il riconoscimento del servizio fin qui prestato; contro la logica clientelare del “merito” e dei privilegi concessi ai servili, ai quali destinare i risparmi ottenuti dai tagli; recupero degli 8 miliardi di finanziamento alla scuola pubblica statale; reinternalizzazione dei servizi esternalizzati e definitiva stabilizzazione degli ex-lsu.
4. RITIRO DEI PROVVEDIMENTI DELLA MANOVRA FINANZIARIA DEL LUGLIO 2010 CONTRO SCUOLA UNIVERSITÀ E RICERCA: per il rinnovo del contratto, il riconoscimento degli scatti di anzianità per tutto il personale e il mantenimento dell'età pensionabile delle donne a 60 anni.
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