Tenuto sotto controllo medico già da alcuni giorni, stasera il collega in sciopero della fame è stato accompagnato all’ospedale perché giudicato non più in condizioni di proseguire nel digiuno.

Lo sciopero della fame davanti ad ATC si interrompe dopo l’intervento del medico, che ha disposto il ricovero del lavoratore in conseguenza delle sue condizioni preoccupanti e dei valori riscontrati dalle analisi effettuate.

Ci auguriamo tutti che questa protesta, nata da una situazione evidentemente discriminatoria subita dal lavoratore ad opera dell’azienda, non abbia conseguenze sulla sua salute.

Dopo 10 giorni di sciopero della fame dobbiamo riscontrare ancora una volta l’atteggiamento di totale indifferenza messo in atto dal Presidente dell’azienda, che dopo aver disertato il confronto richiesto dalle OO.SS., ha respinto ogni tentativo di risolvere il caso rifiutando ogni dialogo.

Un Presidente perfettamente a conoscenza della differenza di trattamento subita dal lavoratore rispetto a tanti colleghi e naturalmente anche del comportamento di ATC, forse l’unica azienda d’Italia ad aver messo in atto una vera e propria speculazione sul salario dei lavoratori trasferiti da altre aziende del settore.

“se diamo ascolto a questa protesta domani ci troveremmo con la fila di lavoratori in sciopero della fame…”.

Denunciamo di nuovo queste parole dei dirigenti ATC, che riportano alla mente epoche e mentalità che credevamo superate, e che mostrano un’idea dei rapporti con i lavoratori a dir poco medievale.

Per questo continuiamo a sollecitare l’interessamento anche degli Enti Locali, proprietari di questa azienda, responsabili diretti della gestione attuale di questa azienda e dei metodi che l’attuale dirigenza, ancora una volta, mostra di preferire.

Esprimiamo di nuovo la nostra piena solidarietà al lavoratore e la nostra vicinanza a lui ed alla sua famiglia, per le sue ragioni e per la personale condizione che sta vivendo.

USB - UNIONE SINDACALE DI BASE – settore Trasporti