Scuola, "stop al massacro degli educatori"

Usb: “Negli ultimi mesi abbiamo registrato un peggioramento complessivo delle condizioni di lavoro. Dover seguire gli alunni a mensa senza avere diritto al pasto è solo una delle umiliazioni subite”.

Bologna -

 

Negli ultimi mesi abbiamo registrato un peggioramento complessivo delle condizioni di lavoro. A pochi mesi dal nuovo appalto, e dal nuovo anno scolastico, bisogna premere affinché gli educatori scolastici non vengano più utilizzati come carne da macello.

La scorsa estate l’amministrazione comunale ha offerto una parziale continuità lavorativa agli educatori già impiegati a scuola con i bambini iscritti ai centri estivi. Questa parzialità del servizio ha danneggiato operatori e alunni certificati che, è evidente, non stanno a cuore al Comune di Bologna. Ma questo è stato solo il culmine di un elenco di umiliazioni subite dalla categoria.

Seguire il proprio alunno a mensa, senza aver diritto al pasto, digiunando di fronte all’intera scolaresca, è fortemente diseducativo, e rappresenta un insulto alla dignità. La differenza di trattamento tra educatori e insegnanti che di solito svolgono le stesse mansioni, deve essere stralciata nel prossimo capitolato d’appalto in forma chiara e inequivocabile.

Gli  educatori sono tenuti a sottrarre le ore destinate ai gruppi operativi dalle ore spettanti al lavoro frontale. Laddove gli operatori sono impiegati con alunni che necessitano di copertura totale, la partecipazione degli educatori ai gruppi operativi si traduce in volontariato.

E la programmazione? Spesso gli operatori ne sono esclusi pur essendo necessaria la loro partecipazione. E quando partecipano sono costretti a sottrarre, ancora una volta, il tempo impiegatovi dalle ore frontali (quando questa soluzione è possibile).

I Quartieri necessitano delle relazioni riguardo agli alunni seguiti, ma pure qui bisogna inventarsi acrobazie per recuperare il tempo impiegato.

Nelle scuole in cui non è ancora in vigore la figura dell’educatore di plesso, al secondo giorno di assenza consecutiva dell’alunno, gli educatori sono sollevati dal servizio, e il salario viene sospeso.

Anche quando le scuole chiudono per calamità naturali, o per chiusure programmate, il salario viene sospeso.

La prossima estate, c’è da giurarci, l’amministrazione comunale e i suoi galoppini troveranno la maniera di sottrarre agli operatori, ancora una volta, i soliti tre mesi di stipendio. Eppure le educatrici e gli educatori organizzati con USB hanno redatto un progetto di riunificazione dei servizi che, a costo zero, garantirebbe continuità di lavoro e di salario per dodici mesi all’anno.

Usb Coop Sociali