Toyota carrelli elevatori: riprese le attività, molti dubbi sulla salvaguardia della salute
Venerdì 8 maggio è stato firmato l'accordo sul programma di ripresa delle attività produttive. Praticamente tutti i reparti tornano in servizio. Come USB non abbiamo firmato questo accordo nonostante avessimo intrapreso un percorso condiviso e discusso di miglioramenti sul piano del protocollo di sicurezza.
Le motivazioni che ci hanno portato a fare ciò sono sostanzialmente tre:
- Lunedì 11 maggio sono rientrati in fabbrica un considerevole numero di lavoratori, circa 210 su 264; questo a nostro avviso può compromettere il lavoro fatto fino ad oggi dalla commissione di verifica del protocollo. Come USB abbiamo chiesto di improntare un ingresso più graduale, scaglionato e diluito nel tempo in modo da poter intervenire tempestivamente e risolvere le criticità non mettendo nuovamente a rischio la salute dei lavoratori e una possibile nuova chiusura dello stabilimento.
- L’attuale organizzazione del lavoro per la ripresa delle attività produttive così come la si conosce non risponde nel merito alle disposizioni governative sul distanziamento sociale per la quale abbiamo chiesto con forza una modifica della stessa chiedendo di sperimentare più turni di lavoro.
- La richiesta di modifica degli orari d'ingresso e di uscita in stabilimento, voluta fortemente dall'azienda, alla quale abbiamo risposto che per fare ciò ci sarebbe dovuto essere il consenso dei lavoratori poiché si vanno a modificare le loro abitudini quotidiane, non soddisfa comunque la nostra richiesta sul distanziamento all’interno dello stabilimento.
Nonostante il numero dei contagi stia sensibilmente diminuendo, il rientro di un considerevole numero di lavoratori in stabilimento potrebbe compromettere il lavoro fatto fino ad oggi dalla commissione. All’azienda chiediamo di rivedere il piano e le proprie posizioni. Come USB continueremo la nostra lotta per la salvaguardia della salute di ogni singolo lavoratore.
Con la riapertura forzata di tutte le attività produttive voluta ed ottenuta da Confindustria il rischio di ricadere in un nuovo e profondo lockdown diventa concreto.
Non vogliamo essere complici di un nuovo macello sociale!
Bologna, 11 maggio 2020
RSU-USB Toyota M.H.M.I