TPER, salute e sicurezza ma via il green pass
Nel primo giorno di introduzione del green pass una delegazione di lavoratrici e lavoratori TPER si è data appuntamento davanti alla sede dell’azienda per sottolineare le contraddizioni di questo provvedimento, che riteniamo non abbia nulla a che fare con la salute pubblica e la sicurezza nei luoghi di lavoro.
Anche in TPER come in altre aziende abbiamo avuto un susseguirsi di “ordini di servizio” che hanno aggiunto confusione a confusione. Questo a dimostrazione della insostenibilità del meccanismo e di come la situazione permetta nuove forme di ricatto e controllo sui dipendenti.
Come USB riteniamo che si stia scaricando sulle lavoratrici e sui lavoratori il peso di provvedimenti contraddittori e il peso di una discussione enorme e divisiva, permettendo alle imprese di servirsi della situazione per destrutturare diritti e introdurre misure che poco hanno a che fare con la salute pubblica.
Questo è dimostrato anche dal fatto che, mentre ora l’azienda si dimostra irremovibile nel rifiutare la nostra richiesta di tamponi gratuiti, la stessa direzione di TPER si era rifiutata di incrementare le misure di sicurezza tramite chiusura della porta anteriore e distanziamento posto di guida. Ricordiamo anche l’annunciato (e mai fornito ai sindacati) “studio scientifico” sul ricambio dell’aria nei mezzi, l’esiguità dei controlli sul rispetto delle percentuali di riempimento dei mezzi pubblici, la carenza degli stessi per il rispetto delle percentuali di carico negli orari di punta.
Tutto questo mentre si incentiva il ricorso agli straordinari per chi può prendere servizio e rischiano di saltare le più banali precauzioni e misure a fronte dell’insinuazione dell’idea che i posti di lavoro grazie il green-pass siano diventati delle isole Covid free. Ma sappiamo invece che così non è. Per i prossimi giorni sono in programma iniziative sia a livello aziendale che cittadino.
USB Bologna
15-10-2021