UN MESE DI PRESIDIO PERMANENTE PER IL RIUSO DELLA CASERMA SANI: OGGI MANIFESTAZIONE NELLA SEDE DEL QUARTIERE.

Bologna -

Oggi l'AS.I.A., da un mese in presidio permanente di fronte alla Caserma Sani, sta svolgendo una manifestazione presso la Sede del Consiglio del Quartiere Navile, in via di Saliceto . Il presidio è iniziato il 27 gennaio per ottenere il riuso della caserma Sani, un'area demaniale in vendita per la quale le due aste pubbliche sono già andate deserte. Quest'area contiene diversi stabili di cui alcuni immediatamente riutilizzabili a fini abitativi, a condizione che si metta fine immediatamente allo stato di degrado e abbandono in cui versano. Se da anni notiamo i nefasti effetti delle politiche abitative nazionali e locali, dobbiamo altresì vedere come questa Amministrazione Comunale mantenga un atteggiamento di disinteresse di fronte ai percorsi di mobilitazione che portiamo avanti con forza, negando di fatto un confronto serio e che possa giungere a delle soluzioni. È inaccettabile che un mese di presidio non vedano una risposta ufficiale né alla richiesta di riuso dell'area, né alla richiesta di un incontro. Nonostante il presidio sia portato avanti da sfrattati,persone senza casa, “ospiti” del piano freddo, nonostante abbiamo dato vita a due petizioni che hanno raccolto già 500 firme, nonostante abbiamo coinvolto altre associazioni che lavorano sul territorio, le quali dividono con noi la volontà di riutilizzare la Caserma, nonostante le diverse richieste di incontro fin'ora disattese. Un presidio che è stato anche sostenuto, tramite queste petizioni, anche dagli esercenti e gli operatori economici della zona, e da un consigliere del Consiglio degli Immigrati e degli Apolidi di Bologna. Riteniamo questo silenzio sintomo di pochezza e scarsa volontà politica. La Manifestazione di oggi mira ad ottenere un confronto con il Quartiere Navile, un quartiere che, tramite la partecipazione all'elaborazione del Piano Operativo Comunale, aveva già espresso la possibilità di un utilizzo provvisorio del'area, che è quanto stiamo chiedendo. Da un mese i cittadini in presidio chiedono di aprire un confronto e non possono più tollerare questo assordante silenzio. Proveremo ad ottenere un dialogo con il Quartiere Navile, ricorrendo se necessario anche all'occupazione della sede di Quartiere. Questa, come al solito, sarà la nostra ultima risorsa di fronte all'assurdo immobilismo che queste istituzioni mostrano riguardo ai problemi dei lavoratori. E ricordiamo che chi tace, acconsente: acconsente di lasciare aree gigantesche al degrado o peggio alla speculazione, acconsente al fatto che nelle aree abbandonate le persone abitino di nascosto in condizioni disumane, acconsente a livelli di precarietà abitativa intollerabili, acconsente a lasciare le persone senza dignità. E acconsente al fatto che, in mancanza di risposte, le soluzioni saranno le forme di lotta e di riappropriazione.

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