USB occupa il consiglio metropolitano a Bologna contro le politiche di attacco ai dipendenti pubblici da parte del governo nazionale e di quelli locali
Ieri, anche USB ha partecipato all'occupazione del Consiglio Metropolitano a Bologna insieme ai lavoratori, alle RSU e ad altri sindacati.Il primo ad intervenire di fronte al Sindaco Merola è stato il delegato di USB Sergio Simoni che lo ha contestato chiedendo un impegno politico affinchè nessun dipendente venga licenziato e/o trasferito coattamenteLa risposta di Merola che oltre alla retorica della "comprensione e solidarietà nei confronti dei lavoratori" ha esternato ancora una volta la fiducia nel Governo Renzi che è invece il responsabile principale del taglio di posti di lavoro e del caos totale in cui si trovano ora le province e i Consigli Metropolitani, è per noi inaccettabile. La settimana scorsa i lavoratori delle province, con USB, hanno messo in atto una protesta su base nazionale ottenendo un incontro con il sottosegretario Bressa che sta seguendo l'applicazione della legge Delrio e ha avuto conferma del grande disordine istituzionale che è stato creato in questa grottesca vicenda. USB ha quindi ribadito al Governo e ieri a Merola che, non permetterà che a pagare per le incapacità della classe politica siano i lavoratori. Nei prossimi giorni continuerà la mobilitazione a livello nazionale e territoriale in tutte le province. A Bologna c’è il rischio concreto di circa 300 licenziamenti già all’inizio del 2015 , accompagnati da mobilità coatta e perdita di parte consistente di salario. E' evidente che stanno attaccando pesantemente i dipendenti delle province per scaricare le loro responsabilità e contestualmente per dare un segnale chiaro a tutti i dipendenti pubblici che vogliono lottare contro lo smantellamento della pubblica amministrazione. Noi non chiniamo la testa e continueremo a lottare per difendere il diritto al lavoro , l'efficenza della pubblica amministrazione e contro questa vergognosa classe politica P.USB Pubblico Impiego Vilma Fabbiani