USB Scuola Emilia Romagna: “Le scuole revochino le iniziative con Amazon, diciamo no a chi collabora con Israele!”
Denunciamo con forza quanto appreso in merito all’adesione da parte di tanti istituti della provincia di Modena all’iniziativa “Un Click per la Scuola” promossa da Amazon.
Con questa iniziativa, le scuole aderenti hanno la possibilità di ricevere un credito pari all’1% su ogni acquisto fatto tra il 30 ottobre 2025 e il 31 dicembre 2025 dai privati sul sito dell’azienda multinazionale, previa registrazione allo stesso.
La scelta da parte degli istituti si inserisce in un meccanismo ormai noto per cui le scuole, prive di adeguate risorse pubbliche per supportare un’istruzione di qualità, si affidano a iniziative di soggetti privati che spingono i cittadini ad acquistare presso le proprie aziende per poter fornire indirettamente alle scuole i materiali necessari per poter rispondere al mandato costituzionale. Uno dei tasselli del processo di privatizzazione dell’istruzione degli ultimi decenni, all’interno di un sistema neoliberale.
In questo caso specifico, si fa di più. Oltre a chiedere ai privati di comprare da una multinazionale nemica della sostenibilità e dell’ambiente (temi centrali nell’educazione attuale), si chiede loro di diventare complici del genocidio del popolo palestinese. Amazon infatti è indicata da Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i Territori palestinesi occupati, nel rapporto Dall’economia dell’occupazione all’economia del genocidio, tra le entità che, oltre a trarre profitto dall’economia di occupazione israeliana dei territori palestinesi, da ottobre 2023 è stata coinvolta nell’economia del genocidio a Gaza.
Secondo il rapporto, il colosso Amazon, insieme a Google (partner nell’iniziativa “Un click per la scuola”), ha stipulato un contratto da 1,2 miliardi nel 2021 con il governo israeliano per avviare il Progetto Nimbus, necessario ad aumentare le capacità di archiviazione e calcolo sempre crescenti per supportare l’impianto di apartheid e il sistema militare israeliani.
Inoltre, nell’ottobre 2023, Amazon è intervenuta per fornire tecnologie cloud e di intelligenza artificiale fondamentali per l’intervento genocida di Israele a Gaza. Lo stesso capo dell’IDF per l’informatica ha definito la tecnologia cloud come un’arma fondamentale per l’esercito stesso.
A fronte di ciò e di fronte alla finta tregua e alla tragedia che continua a svilupparsi a Gaza e, sempre di più, in Cisgiordania, è necessario rafforzare e approfondire le azioni di boicottaggio, non solo come singoli cittadini ma anche come istituzioni.
La voce che si è alzata con forza dalle piazze del 22 settembre e del 3 ottobre e che ha visto un protagonismo rinnovato del mondo della scuola non deve silenziarsi. L’attenzione deve continuare a restare alta e altrettanto forte deve restare la convinzione che come cittadine/i e e come lavoratori/trici abbiamo una forza.
Invitiamo tutto il personale scolastico, gli studenti e le studentesse, le famiglie degli istituti scolastici modenesi - Liceo Carlo Sigonio, IIS Selmi, Liceo Wiligelmo, IIS F. Corni, IPSIA Fermo Corni, IIS Guarini, IIS Venturi, ITES Barozzi, Liceo Muratori San Carlo, ITIS Fermi, CTP Modena S.M. Ferraris, IPSSCA Cattaneo Deledda, Liceo Tassoni - a chiedere ai propri CdI di revocare l’adesione all’iniziativa.
Ribadiamolo nelle decisioni che prendiamo: non siamo complici del genocidio.
Ribadiamolo riempiendo nuovamente le piazze in occasione dello sciopero generale del 28 novembre contro la finanziaria delle armi e l’economia del genocidio.
USB Scuola Emilia Romagna