A BOLOGNA PARTE LA PROTESTA DEI LAVORATORI PUBBLICI
La rabbia dei lavoratori pubblici per il decreto sulla spending review approvato questa notte si è espressa questa mattina in diverse mobilitazioni organizzate da USB Pubblico Impiego.
I dipendenti del Comune e della Provincia si sono riuniti immediatamente in assemblea come anche quelli della Regione Emilia Romagna, mentre alcuni delegati della USB Sanità hanno esposto uno striscione e volantinato all’utenza ed ai lavoratori davanti all’Ospedale Maggiore.
Le lavoratrici ed i lavoratori del Comune dopo aver appurato i contenuti del decreto che taglia loro, salario diretto ed indiretto, e che produrrà la messa in esubero ed il licenziamento di molti di loro, hanno trasformato l’assemblea in un corteo che ha invaso Palazzo Comunale.
Infatti il decreto prevede la soppressione di tutte le Provincie dell’Emilia Romagna ad eccezione probabilmente di Parma e la trasformazione della Provincia di Bologna in Città Metropolitana, e molti dipendenti saranno dichiarati in esubero e quindi messi in mobilità con l’80% per due anni a conclusione dei quali se non ricollocati verranno licenziati.
Stessa sorte purtroppo dovrebbe toccare, secondo il decreto, alle lavoratrici precarie del Comune di Bologna ingannate dall’Amministrazione Comunale e da CGIL, CISL e UIL le quali avevano promesso loro l’assunzione da parte dell’ASP IRIDES di cui il decreto prevede appunto la soppressione.
Anche i dipendenti della Regione Emilia Romagna a conclusione dell’assemblea hanno organizzato un presidio ed esposto uno striscione sotto al Consiglio Regionale chiedendo di essere incontrati da un componente della Giunta Regionale il quale, si è negato dimostrando così quale sia la considerazione che ha nei confronti dei dipendenti pubblici ed in particolare dei propri dipendenti.
In Comune si è poi aperta una discussione molto animata con gli esponenti dei partiti che sostengono il Governo ed in particolare con il capo gruppo del PD il quale ha dichiarato ” l’appoggio al governo Monti è stato un atto di responsabilità in difesa dei diritti dei lavoratori” sollevando la rabbia e l’indignazione di tutti i lavoratori presenti.
Davanti all’Ospedale Maggiore molti lavoratori e cittadini si sono fermati ad esprimere la rabbia nei confronti delle scelte del Governo e la solidarietà nei confronti dei lavoratori.
La mobilitazione continuerà anche nei prossimi giorni non escludendo anche lo sciopero generale.
P.USB Pubblico Impiego Emilia Romagna
Vilma Fabbiani