Asili nido comunali, cinquecento in corteo per dire NO alla Cancellieri e avvisare i candidati a sindaco

Bologna -

Genitori, bambini, lavoratrici e lavoratori hanno animato un lungo corteo partito simbolicamente dall’asilo nido comunale Coccheri, in via di privatizzazione,  ed è arrivato fin dentro Palazzo comunale.

 

Un corteo che ha dimostrato ancora una volta quanto le decisioni della Cancellieri in materia di politiche educative e scolastiche siano tese semplicemente a fare cassa svendendo i nidi alle solite cooperative amiche degli amici, licenziando circa 100 lavoratrici precarie e tagliando il salario alle lavoratrici di ruolo.

 

Mentre la Cancellieri fa cassa sulla pelle dei bambini bolognesi distruggendo un modello educativo che funziona bene da 40 anni, con una riorganizzazione prevista dall’accordo firmato con cgil,cisl e uil il 2 marzo scorso, non una voce si alza dalle forze politiche bolognesi impegnate in campagna elettorale.

Per questo la manifestazione di ieri è stata dichiaratamente un avviso ai candidati a sindaco i quali non possono sperare che la Cancellieri tolga loro le castagne dal fuoco con decisioni folli che hanno creato un conflitto altissimo e che la nuova giunta si troverà, volente o nolente a gestire.

 

Il corteo allegro, colorato e che ha ricevuto tantissimi attestati di solidarietà da cittadini che dalle finestre e dagli autobus hanno salutato e applaudito, è entrato rumorosamente dentro Palazzo comunale costringendo la Cancellieri ad incontrare una delegazione di lavoratori e genitori.

 

La delegazione ha chiesto alla Cancellieri di fermare la chiusura dei nidi e le privatizzazioni visto anche che fra poco più di un mese scadrà il suo mandato ma la risposta, con i soliti toni arroganti, è stata negativa e ha scatenato la giusta ira dei genitori e dei lavoratori alla quale la Cancellieri ha cercato di fare fronte raccontando la frottola che alcuni nidi verrebbero chiusi per motivi di inagibilità e pericolosità.

 

Incredibilmente dopo mesi passati a raccontare in ogni occasione che bisognava mettere le mani sui nidi per coprire il buco di bilancio creato dal suo datore di lavoro, il Governo Berlusconi, ora ci dice che andavano chiusi per motivi di sicurezza senza che siano mai stati avvisati di tale presunta situazione di pericolosità gli R.L.S. (rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza) così come prevede la Legge.

Daremo mandato al nostro ufficio legale per intervenire in merito.

 

Ormai è sotto gli occhi di tutti la pericolosità sociale di questo Commissario che con le sue decisioni sta producendo una vera e propria macelleria sociale che colpisce i migliori servizi di welfare e i ceti popolari. 

 

Facciamo un appello ai candidati a sindaco perché le chiedano di fermarsi e si assumano loro la responsabilità di aprire un confronto vero con le lavoratrici e le famiglie.

 

Da parte nostra nella trattativa che riprenderà il 13 aprile, ci atterremo a quanto deciso all’unanimità dall’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori dei nidi: richiesta di congelamento della trattativa fino all’insediamento della nuova giunta; nessun licenziamento dei precari;nessun taglio al salario accessorio dei lavoratori;  referendum tra i lavoratori sull’eventuale accordo o sulla proposta dell’amministrazione.

 

 

                                                                                                          USB Comune di Bologna

 

                                                                                                                      Vilma Fabbiani

vedi anche le foto di LA REPUBBLICA