Bologna - Sciopero Generale: dal Consolato greco alla Banca D'Italia, la "via crisis" del sindacalismo di base.

Bologna -

COMUNICATO STAMPA 

Questa mattina il corteo del sindacalismo di base ha attraversato le strade del centro, corteo cresciuto fino a diecimila partecipanti. Ad aprire lo striscione con la scritta “Cancellare il debito, conquistare diritti e reddito”.

 

La USB, insieme agli inquilini dell’ASIA, allo Snater, all’Orsa, dall’USI e a vari collettivi hanno dato vita all’annunciata “Via Crisis”: ben visibile la partecipazione di tanti giovani precari, immigrati, operatori coop dei servizi sociali, dei trasporti, logistica, del pubblico impiego, delle telecomunicazioni, industria, cassaintegrati, vigili del fuoco, inquilini, studenti, gli attivisti del movimento per l’acqua, tassisti.

 

Prima tappa il Consolato Greco per la solidarietà ai lavoratori greci in lotta e per rimarcare il valore europeo della mobilitazione; passaggio successivo la Cattedrale di San Pietro con lo striscione semplice e chiaro “Chiesa: paga l’ICI”, a seguire Palazzo D’Accursio con il messaggio appeso all’ingresso di Via Ugo Bassi per ricordare al sindaco Merola e all’assessore Frascaroli le responsabilità sui tagli agli stipendi e ai servizi comunali e agli appalti alle cooperative sociali.

 

Il corteo si è diretto poi al Palazzo del Governo con la parola d’ordine “Que se vayan todos", contro un Governo del malaffare che sta già pensando ad una terza manovra finanziaria, dopo quella di luglio e di agosto, contro lavoratori e settori popolari.

 

La manifestazione è proseguita lungo via Barberia, con fermata davanti alla sede regionale della Confindustria, che per gli organizzatori dello sciopero generale e della manifestazione non può essere un soggetto con cui fare patti sociali anticrisi, regalando uno striscione di monito “La crisi la paghino di padroni”.

 

Arrivati in piazza Cavour, la manifestazione ha avuto una altra importante tappa con la sede della Banca D’Italia, dove ha campeggiato lo striscione contro le banche “Via gli speculatori” e i simboli dell’euro cancellati: per sottolineare il rifiuto dei diktat della Unione Europea e della BCE, e la necessità di rompere con le logiche di rientro del debito pubblico a fronte di una speculazione finanziaria sulle rendite dei titoli pubblici.

 

Il corteo si è poi diretto come previsto in Piazza Santo Stefano, ricordando il contributo negativo di Prodi per le politiche di sacrifici per l’ingresso nell’euro, dove diversi interventi si sono alternati a chiusura della manifestazione.

 

Tra i punti, le “lacrime di coccodrillo” della Camusso: che oggi si lamenta dell’art.8 della manovra su licenziamenti e accordi aziendali in deroga, mentre questi erano già i contenuti dell’accordo firmato con la Confindustria con CGIL-CISL-UIL il 28 giugno scorso; e l’ipocrisia degli amministratori locali che partecipando alla giornata di sciopero si preparano comunque ad operare tagli insostenibili ai beni comuni.

 

Dal palco l’invito alla mobilitazione permanente, dando appuntamento per prossime iniziative generali, dall’incontro di sabato a Roma per la difesa dei Beni Comuni, alla preparazione della giornata di mobilitazione internazione del 15 ottobre lanciata dal movimento degli indignados.

 

6 settembre 2011

 

Ufficio Stampa USB

Emilia Romagna

 

Articolo e foto della manifestazione

Articolo Radio Citta del Capo

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 Nell’ambito dello sciopero generale indetto da USB, Slaicobas, ORSA, Cib-Unicobas, Snater, SICobas, USI per il prossimo 6 settembre è confermata a tutti gli effetti la manifestazione con concentramento ore 9 Piazza XX settembre a Bologna.

 Non c’è mai stato e non c’è  nessun braccio di ferro con la Cgil per la piazza a Bologna, semplicemente il sindacalismo di base ha predisposto con le usali procedure una manifestazione  che intende far passare in alcuni luoghi  politici ed  istituzionali, tra i quali la sede della Confindustria che compartecipano al peggioramento delle condizioni dei lavoratori e dei ceti popolari per far pagare loro l’intero costo della crisi economica mondiale.

 Già questa mattina ci sono stati contatti con la Cgil per definire comunemente le modalità dei cortei senza intralci reciproci.

 Prendiamo atto che il Comune di Bologna  ancora una volta ha perso l’occasione per stare zitto intervenendo pubblicamente con il chiaro obiettivo di favorire una organizzazione sindacale  considerata amica nel momento in cui le competenze per autorizzare le manifestazioni non sono dell’Amministrazione Comunale di Bologna,  a meno che Merola  non creda di essere un podestà invece che un sindaco.

 Il primo settembre USB ha convocato i propri delegati per definire le ultime  modalità della manifestazione sulla seguente piattaforma:

 > contro le politiche dell'Unione europea e le manovre del governo che applicano le misure imposte dall'Europa, dalle banche e dai poteri forti finanziari che hanno determinato e speculato sull'attuale crisi mondiale;

 > per la cancellazione del debito, il blocco delle spese militari e una politica nazionale ed europea basata sui diritti e le legittime aspettative dei popoli e non della finanza e degli speculatori;

 > contro l’evasione/elusione fiscale e contributiva e per una politica fiscale a sostegno del lavoro dipendente e dei redditi; per il diritto all'abitare;

 > per una forte patrimoniale e la tassazione delle rendite e delle transazioni finanziarie;

 > contro la costituzionalizzazione del pareggio di bilancio e del libero mercato;

 > per la nazionalizzazione delle banche e delle grandi imprese strategiche per il paese e per un impegno dello stato capace di rilanciare e finanziare la produzione e i servizi;

 > a difesa dello Statuto dei lavoratori, contro l'attacco ai diritti dei lavoratori e il patto sociale che il governo vuole trasformare in legge;

 > riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, lo sblocco dei contratti di lavoro, la difesa del Contratto nazionale, l'istituzione del reddito sociale, la fine della precarietà ed il diritto al lavoro stabile;

 > per la regolarizzazione generalizzata dei migranti e per il mantenimento del permesso di soggiorno di coloro i quali hanno perso il lavoro;

 > contro le privatizzazioni mascherate da liberalizzazioni per la difesa dei beni comuni in coerenza con gli esiti referendari;

 > contro la privatizzazione della scuola, della ricerca e dell'università e per il diritto al sapere;

 > contro l'abolizione delle festività a partire dal 1° maggio e dal 25 aprile;

 > per una legge democratica e pluralista sulla rappresentanza e la democrazia nei luoghi di lavoro.

 

                USB Federazione Emilia-Romagna

         Massimo Betti

 

COMUNICATO STAMPA

 

 

 

SCIOPERO GENERALE: MANIFESTAZIONE SINDACALISMO DI BASE A BOLOGNA

CORTEO DA PIAZZA XX SETTEMBRE – concentramento ore 9.00

 

 

“Martedì saremo in piazza contro la Banca centrale europea, contro il Governo, contro il padronato” annuncia Massimo Betti della USB.

 

“Nessun patto sociale, bisogna aprire una stagione di grande conflittualità capace di mettere al centro la cancellazione del debito pubblico, il blocco delle spese militari, la difesa dei salari, dell’occupazione, dei servizi sociali e beni comuni” sottolinea Betti.

 

“La crisi la deve pagare chi l’ha prodotta – denuncia Betti - e chi in questi anni si è arricchito sulla pelle dei settori popolari e dei lavoratori”.

 

“Noi non cerchiamo nessuna unità di intenti con la Confindustria e con le banche, - sottolinea il responsabile USB - non ci interessa il colore del governo ma il tasso di autonomia dai diktat dal FMI e BCE”.

 

“Il Governo Berlusconi se ne deve andare ma non per essere sostituito da un Governo “responsabile” – spiega Betti - che continui a chiedere sacrifici solo per garantire i profitti speculativi e privilegi che hanno determinato l’attuale crisi del debito pubblico sovrano”.

 

“Per questo la nostra mobilitazione inizia con lo sciopero del 6 settembre, prosegue con l’assemblea nazionale del 10 settembre a Roma, organizzata da una vasta rete di associazioni di difesa dei beni comuni, - illustra il sindacalista - prosegue con la preparazione di una grande manifestazione in occasione della giornata europea lanciata dagli indignados”.

 

“La manifestazione di martedì prossimo, il concentramento è alle ore 9.00 in Piazza XX Settembre, sarà non sarà un rituale corteo con comizio conclusivo ma una “via crisis”, segnata da varie tappe che sottolineeranno i contenuti della giornata, fra questi: il Consolato greco, il Palazzo del governo, la Confindustria” conclude Betti.

 

Bologna 2 settembre 2011

 

 

USB Emilia Romagna

Comunicato stampa

Tassisti contro la manovra, partecipazione al corteo del sindacalismo di base. Una delegazione di tassisti parteciperà alla manifestazione del sindacalismo di base di martedì prossimo: ad annunciarlo il sindacato USATAXI (Unione Sindacale Artigiani Tassisti di Bologna, affiliata alla USB) che ha invitato i lavoratori della categoria ad intensificare lo stato di agitazione per contrastare i contenuti della manovra economica che mette in grave pericolo il reddito dei tassisti a causa delle norme di liberalizzazione selvaggia. In allegato il comunicato sindacale.

p. USB Bologna Luigi Marinelli

 

USATAXI-Bologna comunica la propria adesione alle iniziative ad oggi intraprese per contrastare le possibili ripercussioni sulla categoria derivanti dalle applicazioni dei contenuti della Manovra Finanziaria a seguito del: “DPR 138 del 13/08/2011”. Confermiamo la disponibilità a una partecipazione diretta a ogni eventuale futura iniziativa congiunta che si andrà ad organizzare. Informiamo che, in occasione della manifestazione indetta per il giorno 6 Settembre 2011, sosterremo USB con la partecipazione spontanea di una nostra delegazione; in particolare segnaliamo che i nostri taxi, chiuderanno il corteo che, a partire dalle 9,15 circa, si snoderà da Piazza XX Settembre proseguendo per Via Indipendenza e Via Ugo Bassi, al fine di dare una concreta e visibile manifestazione del forte disagio che coinvolge tutti noi. USATAXI-Bologna